Abbiamo selezionato per te 7 cocktail a base rye. Tutti vintage. Alcuni celeberrimi, altri meno. Come il Blinker e il Toronto. Ripassa con noi le loro ricette!
Al pari del Cocktail Champagne, la ricetta del Manhattan non solo è tra le più storiche, ma viene preparata nella stessa maniera da oltre 145 anni. Leggi la ricetta!
Potrebbe sembrare il fratello del Negroni. Ma non lo è. Harry MacElhone attribuisce a Erskine Gwynne, l’editore della rivista di espatriati parigini “Boulevardier”, la creazione del drink. Che è in effetti costruito come un Negroni, con al posto del gin il bourbon o rye, ma è servito in coppetta e preparato con tecnica Shake & Strain. Leggi la ricetta!
Parente lontano -ma nemmeno troppo- dell’Old Fashioned, il Sazerac è uno dei primi drink della storia della miscelazione. Un mito. Si prepara con due parti uguali di rye e di cognac, oltre a una zolletta di zucchero, un goccio d’acqua e un dash di bitter come parte dolce. Simbolo di New Orleans, dopo anni di oblio sta tornando alla ribalta. Leggi la ricetta!
Non sono moltissimi i classici provenienti da Boston: il Ward Eight è un’eccezione che ha fatto la storia, anche se in pochi oggi se lo ricordano. Creato agli inizi del 1900, è fatto con rye, limone, arancia e un goccio di granatina e decorato con due ciliegine. Leggi la ricetta!
Rye canadese, Fernet-Branca e Angostura con una zest d’arancia come garnish. Un cocktail quasi dimenticato in Italia, oggi, nonostante tra gli ingredienti ci sia una nostra eccellenza, il Fernet-Branca. Leggi la ricetta!
Cocktail simbolo di New Orleans a base di liquore Benedictine, vermouth dry, cognac, rye è raro da trovare in drink list. Si decora con una ciliegia maraschino e un zest di limone. Leggi la ricetta!
Nato intorno al 1930, il Blinker inizialmente era un mix di rye whiskey, succo di pompelmo e granatina. La tendenza degli ultimi tempi è di sostituire la granatina con lo sciroppo di lampone, per conferire al drink un tocco moderno e più green . Leggi la ricetta!
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.