A partire dalla vendemmia 2022 si potrà contrassegnare il vino prodotto con il marchio di “vino sostenibile”.
Questo in seguito alla recente approvazione di un disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola.
“Il provvedimento – spiega una nota del Mipaaf – mette a sistema le buone pratiche e le esperienze condotte in materia di sostenibilità nel settore vitivinicolo mediate di diversi schemi di certificazione della qualità sostenibile avviati a livello nazionale. Per l’annualità 2022 la certificazione della sostenibilità vitivinicola verrà avviata utilizzando le procedure e gli standard previsti dal Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI), in attesa del completamento del processo di integrazione dei diversi sistemi, da portare a termine nell’annualità 2023″.
È interessante considerare che attraverso questo nuovo provvedimento si prendano in considerazione, non solo la certificazione delle pratiche sostenibili nella coltivazione, ma anche quelle che accompagnano il vino durante il suo percorso in cantina, e la certificazione garantisce anche il percorso dei resi e dei sottoprodotti di lavorazione. C’è soddisfazione per la novità da parte di molte imprese, molte delle quali chiedevano proprio una normativa di questo genere, che aiuterà le aziende che lo adotteranno ad emergere sul mercato, entrerà a far parte dei piani di sviluppo regionali e in generale è un bel passo avanti “green”.

Apprezzamento anche da parte degli addetti ai lavori, come lo staff di Equalitas (uno dei principali standard e certificazioni di sostenibilità del vino in Italia) che sottolinea come si mettono così nero su bianco e “a regime” alcune buone pratiche già adottate da alcune aziende.
I sondaggi poi, da tempo testimoniano come percorsi di questo tipo portino spesso a un premio da parte dei consumatori i quali sono sempre più sensibili verso prodotti che dichiarano garanzia di sostenibilità; un percorso che ben conoscono i produttori della Nuova Zelanda i cui vini sono in grande crescita, e che escono sul mercato addirittura con un 96% di vini certificati come sostenibili.




