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Bere vino ogni giorno per 4 anni: lo studio rivoluzionario dell’Università di Navarra

Diecimila volontari coinvolti per indagare il rapporto tra consumo moderato di vino e salute

Uno studio unico al mondo: cosa succede davvero se si inizia a bere vino tutti i giorni?

Bere vino è un’abitudine antica, spesso associata a convivialità, cultura e benessere. Ma cosa accade davvero al nostro corpo se lo facciamo ogni giorno per anni? È questa la domanda che si è posta l’Università di Navarra, in Spagna, dando il via a uno dei più ambiziosi studi clinici mai realizzati sul consumo di alcol, e in particolare sul vino. Per i prossimi quattro anni, 10.000 volontari saranno coinvolti in un progetto che ha già attirato l’interesse di esperti, medici, enologi e nutrizionisti da tutta Europa. L’obiettivo? Capire se bere vino con costanza, nelle giuste dosi e con uno stile di vita equilibrato, possa davvero avere effetti positivi sulla salute umana oppure no.

Perché proprio il vino? Una scelta non casuale

Il vino è molto più di una semplice bevanda alcolica: è parte integrante della dieta mediterranea, patrimonio culturale e oggetto di numerose ricerche scientifiche.

A differenza di altri alcolici, il vino – specialmente quello rosso – contiene polifenoli, flavonoidi e resveratrolo, composti con proprietà antiossidanti che sono stati associati, in vari studi preliminari, a effetti protettivi per cuore, cervello e metabolismo. L’Università di Navarra ha quindi scelto proprio il vino per questo studio su larga scala, con l’obiettivo di chiarire scientificamente i potenziali benefici (o rischi) legati al suo consumo quotidiano e moderato.

Chi sono i volontari e come si svolgerà la ricerca

I 10.000 partecipanti sono uomini e donne di età compresa tra i 40 e i 75 anni, selezionati in base a criteri molto rigorosi. Nessun soggetto con una storia di abuso di alcol o patologie pregresse legate al fegato o al sistema cardiovascolare è stato ammesso allo studio. Ogni volontario riceverà una precisa quantità di vino da consumare ogni giorno – tra i 150 e i 200 ml – e dovrà seguire uno stile di vita sano, inclusa una dieta bilanciata e attività fisica regolare.

Durante i quattro anni, i soggetti saranno monitorati costantemente tramite analisi del sangue, check-up medici, questionari sullo stato psicologico e test cognitivi. Il protocollo scientifico è stato validato da una commissione internazionale indipendente, per garantire la massima trasparenza.

Gli obiettivi dello studio: oltre il mito del bicchiere al giorno

Molti credono che un bicchiere di vino al giorno faccia bene, ma questa convinzione è spesso frutto di semplificazioni o interpretazioni non scientifiche. L’obiettivo dello studio dell’Università di Navarra è proprio quello di andare oltre il luogo comune e offrire una base di dati oggettiva. I ricercatori vogliono analizzare in profondità come bere vino influisce su parametri specifici: colesterolo, pressione sanguigna, funzionalità epatica, glicemia, salute del microbiota intestinale, e anche aspetti psicologici come stress, qualità del sonno e benessere emotivo.

I benefici attesi e le possibili controindicazioni

Sebbene il vino contenga sostanze potenzialmente benefiche, è pur sempre una bevanda alcolica e come tale non è esente da rischi. Tra i benefici ipotizzati dallo studio ci sono la riduzione dell’infiammazione sistemica, una migliore salute cardiovascolare e una maggiore longevità. Tuttavia, gli esperti mettono in guardia anche da possibili effetti collaterali, specie se il consumo supera le dosi consigliate: problemi al fegato, dipendenza, aumento di peso e peggioramento delle funzioni cognitive.

Il fine dello studio è proprio quello di capire se esista una “dose sicura” di vino che possa integrarsi positivamente nella vita quotidiana di una persona sana.

Un progetto sostenuto da enologi e nutrizionisti

Lo studio ha ricevuto il supporto di diversi istituti e fondazioni internazionali, ma anche di produttori vinicoli e associazioni di categoria. Alcuni dei più importanti enologi europei stanno collaborando per fornire un vino di qualità costante ai partecipanti, proveniente da vitigni selezionati. Allo stesso tempo, un team di nutrizionisti seguirà l’alimentazione dei volontari per evitare squilibri che potrebbero compromettere i risultati.

L’interdisciplinarità è uno dei punti di forza del progetto: medicina, alimentazione, psicologia e cultura del vino convergono in una ricerca ambiziosa e mai tentata prima su questa scala.

Implicazioni future per la sanità pubblica e l’industria del vino

Se i risultati saranno positivi, potrebbero cambiare radicalmente le linee guida sulla nutrizione e sul consumo di alcol in Europa. Le istituzioni sanitarie potrebbero rivalutare il ruolo del vino nelle diete ufficiali, e l’intera filiera vinicola – dal piccolo produttore al grande esportatore – potrebbe beneficiarne in termini di immagine, marketing e nuove opportunità commerciali. Tuttavia, gli stessi ricercatori sottolineano l’importanza della moderazione e della responsabilità individuale: bere vino non sarà mai un “farmaco”, ma potrebbe rientrare in un modello di vita sano, consapevole e bilanciato.

Una comunicazione trasparente per un tema sensibile

Consapevole della delicatezza del tema, l’Università di Navarra ha avviato una campagna di comunicazione pubblica parallela allo studio. Video, interviste, infografiche e newsletter accompagneranno lo sviluppo del progetto per garantire che i cittadini siano correttamente informati e non travisino i risultati.

L’intento è chiaro: evitare che lo studio venga strumentalizzato dal marketing o dalla stampa sensazionalistica, e restituire al vino il suo significato culturale e nutrizionale, senza nasconderne i limiti.

Bere vino con coscienza, non con leggerezza

Bere vino ogni giorno per quattro anni è una scelta che richiede metodo, consapevolezza e rigore scientifico. Lo studio promosso dall’Università di Navarra rappresenta un passo importante per comprendere meglio uno degli alimenti simbolo della civiltà mediterranea. I risultati, attesi tra il 2028 e il 2029, potrebbero ridefinire il confine tra piacere e salute, tra cultura e scienza, tra libertà di scelta e responsabilità individuale.

In attesa dei dati, resta il messaggio più importante: bere vino, se fatto con intelligenza e moderazione, può essere parte di uno stile di vita sano, ma non deve mai sostituire le buone abitudini o diventare un pretesto per eccessi.

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Marco Zanetti
Marco Zanetti
Racconto il mondo Ho.Re.Ca. attraverso editoriali, cronache ed eventi. La mia specialità è seguire fiere, analizzare nuovi trend e raccontare le aziende e i prodotti che fanno la differenza. Mi piace pensare che ogni articolo possa offrire una prospettiva unica, aiutando i professionisti del settore a rimanere sempre aggiornati. Per me, ogni evento è una storia che aspetta di essere raccontata.

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