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Caffè decaffeinato: tutto quello che c’è da sapere

Come nasce il caffè decaffeinato e perché è così richiesto

Il caffè decaffeinato è una bevanda amata da chi desidera godere del gusto intenso del caffè senza l’effetto stimolante della caffeina. Nato nei primi del ‘900, è diventato oggi un prodotto di largo consumo, con una quota sempre più rilevante nel mercato italiano. In Italia, secondo i dati più recenti, circa il 10% del caffè venduto è decaffeinato. Il processo che rende possibile tutto questo è affascinante e spesso poco conosciuto.

Le origini del caffè decaffeinato

La storia del caffè decaffeinato comincia nel 1905, quando il tedesco Ludwig Roselius brevettò il primo metodo per rimuovere la caffeina dai chicchi di caffè. Il procedimento originale prevedeva l’uso del benzene, oggi considerato tossico, ma nel tempo sono stati sviluppati metodi più sicuri ed efficaci. La nascita del decaffeinato rappresentò una svolta per chi, pur amando il caffè, era sensibile alla caffeina o aveva esigenze mediche particolari.

Come si ottiene il caffè decaffeinato Chicchi di caffè interi e caffè macinato sparsi su una superficie bianca, accanto a una tazza di caffè pronto. Un'immagine che esalta la scelta tra caffè in grani o macinato, evidenziando la freschezza e l'aroma di entrambe le opzioni.

I metodi di decaffeinizzazione attuali sono principalmente tre: il metodo ad acqua, il metodo con solventi chimici e quello con anidride carbonica. Il metodo ad acqua, tra i più apprezzati per la sua naturalità, consiste nell’immergere i chicchi in acqua calda per estrarre la caffeina, mantenendo al contempo le sostanze aromatiche. I solventi come l’acetato di etile o il diclorometano sono usati per estrarre selettivamente la caffeina, mentre l’anidride carbonica sfrutta una pressione elevata per sciogliere la caffeina, preservando intatti gli aromi.

Il consumo di decaffeinato in Italia

In Italia, il caffè decaffeinato ha conquistato una fetta importante del mercato. È consumato non solo da chi ha problemi di ipertensione o insonnia, ma anche da chi semplicemente ama gustare un buon espresso a qualsiasi ora del giorno. Le torrefazioni italiane offrono decaffeinati di qualità elevata, con miscele curate e profili aromatici che nulla hanno da invidiare al caffè classico. La diffusione delle capsule ha ulteriormente favorito la crescita del segmento deca.

Pregi e falsi miti

Il caffè decaffeinato è spesso oggetto di pregiudizi: c’è chi pensa che sia meno buono o meno autentico. In realtà, un buon decaffeinato può offrire un’esperienza sensoriale eccellente, soprattutto se il processo di decaffeinizzazione ha rispettato l’integrità degli aromi. Non è vero nemmeno che sia completamente privo di caffeina: la legge italiana consente una percentuale massima residua dello 0,1%.

Il futuro del decaffeinato

La crescente attenzione ai temi della salute e del benessere fa prevedere un ulteriore aumento nella domanda di caffè decaffeinato. Innovazioni tecnologiche stanno rendendo i processi sempre più rispettosi del chicco e dell’ambiente. Inoltre, cresce l’offerta di caffè specialty anche nel segmento deca, con singole origini e metodi di estrazione alternativi. È una rivoluzione silenziosa che parla di gusto, consapevolezza e nuove abitudini.

Un prodotto per tutti

Il caffè decaffeinato si è ormai guadagnato un posto stabile nelle case, nei bar e nei ristoranti italiani. È la risposta perfetta per chi non vuole rinunciare al piacere di una pausa caffè ma ha bisogno di limitare l’assunzione di caffeina.

Vendite del caffè decaffeinato in Italia e nel mondo

Erogazione di caffè in capsule o cialda, cremoso da una macchina automatica, con dettaglio della tazza in vetro che raccoglie il caffè, mostrando la texture della crema.

Il caffè decaffeinato continua a conquistare una quota di mercato sempre più rilevante, soprattutto tra i consumatori attenti alla salute o sensibili alla caffeina. In Italia, secondo i dati Nielsen, il decaffeinato rappresenta circa l’8% delle vendite totali di caffè confezionato nel canale GDO, con un trend in crescita costante grazie anche alla maggiore qualità del prodotto e all’ampliamento dell’offerta. A livello globale, si stima che il mercato del caffè decaffeinato valga oltre 20 miliardi di dollari, con una crescita annua prevista del 7% tra il 2023 e il 2028.

I paesi con la maggiore domanda includono Stati Uniti, Germania, Brasile e Giappone. Anche nei paesi produttori, come il Brasile e la Colombia, si assiste a una crescente diffusione del decaffeinato, a testimonianza di un cambiamento culturale e delle abitudini di consumo sempre più orientate al benessere.

Domande frequenti sul caffè decaffeinato

Come veniva decaffeinato originariamente il caffè?
Il primo metodo usava benzene, una sostanza tossica oggi vietata. Oggi i metodi sono molto più sicuri e controllati, come il metodo a solvente o quello a CO₂.

Il caffè decaffeinato contiene comunque caffeina?
Sì, una piccola quantità. Una tazzina di decaffeinato può contenere da 1 a 7 mg di caffeina, contro i circa 80-100 mg di un espresso normale.

Il caffè decaffeinato ha lo stesso sapore del caffè normale?
Non esattamente. I processi di decaffeinizzazione possono influenzare leggermente l’aroma e il corpo del caffè, ma le tecnologie moderne hanno ridotto notevolmente queste differenze.

Quali sono i metodi più comuni di decaffeinizzazione?
I principali sono il metodo ad acqua, il metodo a CO₂ e il metodo con solventi organici. Il metodo Swiss Water è uno dei più apprezzati per la sua naturalità.

Il caffè decaffeinato è adatto a chi soffre di ipertensione?
Sì, spesso viene consigliato a chi deve limitare l’assunzione di caffeina per problemi cardiovascolari o pressione alta, ma è sempre bene consultare il medico.

Qual è la differenza tra decaffeinato e caffè a basso contenuto di caffeina?
Il decaffeinato ha subito un processo per rimuovere la caffeina, mentre alcune varietà naturali di caffè contengono meno caffeina senza interventi esterni.

Il decaffeinato è meno “efficace” del caffè normale?
Se parliamo di effetti stimolanti, sì. Ma se si parla di gusto, abitudine e ritualità, può essere un’ottima alternativa, specialmente la sera.

Quanta parte del mercato del caffè in Italia è costituita dal decaffeinato?
In Italia, il caffè decaffeinato rappresenta circa il 10-12% del mercato totale del caffè, con tendenza alla crescita per motivi salutistici.

Il caffè decaffeinato è sicuro per le donne in gravidanza?
Sì, è spesso consigliato rispetto al caffè normale. Tuttavia, anche il decaffeinato contiene una piccola dose di caffeina, quindi va consumato con moderazione.

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Andrea Marchetti
Andrea Marchetti
Sono affascinato dal mondo dei prodotti, delle bevande calde e dei libri che raccontano il settore Ho.Re.Ca. Amo scoprire e condividere curiosità legate alle nuove tendenze, alle innovazioni nel campo degli analcolici e dei servizi per aziende. Leggere e scrivere per me sono strumenti di esplorazione: ogni articolo è un viaggio che mi permette di connettermi con realtà diverse e di trasmettere valore ai miei lettori.

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