Lo chef Filippo La Mantia non nasconde la perplessità. Il punto è che la società è cambiata. Prima del Covid i ragazzi italiani per lo più non sognavano di diventare calciatori, ma chef. Lo aveva rilevato una ricerca presentata alla conferenza stampa di un’edizione di Masterchef. E anche la professione di bartender era stata nobilitata, tanto da giustificare il proliferare di scuole di mixology ovunque.
Acqua passata. Filippo La Mantia aggrotta la fronte. E dice: “Dopo questi due anni segnati dal Covid e dalle restrizioni per contenere la pandemia, sempre meno italiani desiderano lavorare nel mondo dell’ospitalità. Risultato? Ovunque, manca il personale”.
Siamo nel suo nuovo Filippo La Mantia – Oste&Cuoco, dentro il Mercato Centrale di Milano al primo piano, in fondo, prima della scuola di cucina. Uno spazio elegante, che occupa 140 metri quadrati e dispone di circa 80 coperti.
L’apertura al pubblico avverrà il 31 marzo.
Nessun soft-opening. Solo una doppia presentazione, il 30: la mattina con la stampa, la sera con il sindaco e altre celebrità. Noi lo incontriamo a pranzo, il 30.
E notiamo che Filippo La Mantia mantiene l’entusiasmo per le sfide, ma non ostenta la sicurezza di sempre. Anzi. Ammette: “Per la prima volta nella mia vita, oggi non ho le idee chiare sul mio locale. Parto con la certezza di cambiare il format strada facendo”.
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.