Friuli 75. Un twist del French 75 nel segno di prodotti regionali.
Proporre twist dei classici nel segno del territorio come fa Lucio Serafino all’Harry Johnson Speakease di Caorle è una strategia vincente, perché la territorialità permette di raccontare la storia del drink e incuriosire i clienti.
La storia del French 75
Le origini sono misteriose al punto che non sappiamo se all’inizio prevedesse il cognac o il gin. Entrambi gli ingredienti pare infatti fossero già miscelati a fine 1800 da membri di alta borghesia e aristocrazia, insieme a limone, zucchero e champagne. Detto questo, il French 75 così come lo conosciamo oggi appare per la prima volta nel 1927, in pieno Proibizionismo, in un libercolo dal titolo Here’s How! pubblicato da una rivista umoristica di New York. Ma è solo tre anni dopo, nel 1930, che viene inserito in un vero e proprio ricettario, il Savoy Cocktail Book.
Perché si chiama così?
Potrebbe essere un riferimento all’obice (una sorta di cannone) 75mm Howitzer. Creato nel 1897, e adottato dall’esercito francese durante la Prima Guerra Mondiale, era un’arma micidiale. Una teoria condivisa da molti è che primi degustatori del French 75 lo abbiano trovato tanto potente da paragonarlo a un proiettile di quella portentosa arma.
Friuli 75, la ricetta
Categoria:
All Day, sparkling cocktail Ingredienti:
ghiaccio
4,5 cl Harry Johnson Gin, prodotto da Opificium Friuliano
1,5 cl di succo di limone, 1,5 cl sciroppo di zucchero
9 cl di Fojal, metodo classico Pitars Preparazione: versate in uno shaker tutti gli ingredienti tranne il vino Agitate per 15 secondi e servite in un flute capiente. Completate con lo champagne miscelando delicatamente. Decorate con una scorza di limone e una ciliegina
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.