HomeBartenderLa preoccupazione dei bartender è palpabile: temiamo nuove restrizioni

La preoccupazione dei bartender è palpabile: temiamo nuove restrizioni

La preoccupazione dei bartender è palpabile, dopo che il Governo ha deciso la chiusura delle discoteche e imposto una nuova stretta sull’utilizzo delle mascherine.

Della preoccupazione per il clima incerto e le nuove misure, ne abbiamo parlato direttamente con i titolari di alcuni cocktail bar. Qui, ecco alcune osservazioni. E voi che ne pensate? Scriveteci!

“Rimarcare l’obbligo delle mascherine dalle 18 alle ore 6 anche all’aperto dove non sia possibile mantenere il distanziamento sociale di fatto non è un cambiamento delle regole già imposte, ma sicuramente alimenta il clima di paura tra la gente”, osserva Paolo Cesareo titolare de I Parolai di Siena. “Io però non credo che il governo imporrà un secondo lockdown perché sarebbe insostenibile. Temo piuttosto che la gente abbia paura di uscire, condizionata dalle notizie di cui siamo bombardati”, aggiunge.

“La chiusura delle discoteche e la decisione di rimarcare una norma che era già stata prevista mi fa paura. Mi ricorda i primi giorni di marzo, quando dopo le prime limitazioni siamo arrivati al lockdown”, afferma Francesco Pogni titolare del Walhalla Cocktail Bar di Biella.

Più pessimista ancora Davide Vitale, patron della Pesa Pubblica di Milano: “La mia sensazione è che abbiano aperto le discoteche per poter chiedere agli imprenditori di pagare le tasse. E il mio timore è che il Governo, quando salirà il numero di contagi come è inevitabile, deciderà di chiudere bar e ristoranti per evitare un’ulteriore diffusione. Di certo, lo smart working durerà più di quanto si era ipotizzato inizialmente”.

Sulla stessa linea di Vitale, Gianmatteo Mariano, titolare del Faya Bar di Porto San Paolo. “Sono molto preoccupato per lo scenario che si sta delineando”.

 

 

 

Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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