Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai prodotti tipici di tutto il pianeta che la scorsa settimana si trovava in Colombia. Il tour oggi cambia continente e approda in Corea del Sud.
La Nazione che, dagli anni ’60 fino alla fine dei ’90, è stata protagonista di una rapida crescita economica: un progresso del quale sono stati artefici soprattutto i locali colossi del settore tecnologico-informatico.
Un vero e proprio boom che l’ha fatta entrare di diritto fra quelle che sono conosciute come le quattro ‘tigri asiatiche’ insieme a Taiwan, Singapore e Hong Kong (queste Nazioni sono chiamate così proprio per aver fatto registrare il maggior progresso industriale ed economico di tutto il continente nella seconda metà del secolo scorso).
In questo territorio si distillano alcolici da più di 1000 anni e il loro consumo si basa su regole precise: una vera e propria cultura del bere le cui radici risalgono al quattordicesimo secolo, quando durante le ‘Hyanguemjurye’ (ovvero le riunioni dei seguaci del confucianesimo) si discuteva e si brindava sempre mostrando buone maniere e seguendo un’etichetta ben precisa.
Gli insegnanti infatti invitavano i discepoli più giovani a rispettare gli anziani e a bere in modo educato e questo avviene ancora oggi: i genitori e i nonni coreani insegnano ai nipoti e ai figli le regole da seguire soprattutto quando si consumano alcolici e, in modo particolare, quando questo avviene nelle occasioni più formali.
Le bevande fermentate, soprattutto un distillato quale il ‘soju’ (a base di orzo, riso e frumento) ed il vino di riso ‘makgeolli’, costituiscono una delle basi della cultura coreana: basti pensare che in ambito lavorativo è vietato mancare agli ‘hoesik’, ovvero i brindisi o le cene fuori dall’ufficio che si tengono fra colleghi almeno due volte al mese.
Negli ultimi anni, soprattutto fra i più giovani, in tali occasioni, inoltre, al consumo di questi prodotti tradizionali, si è affiancato quello della birra: la Corea del Sud infatti rappresenta uno dei più grandi mercati brassicoli di tutta l’Asia e il consumo di birra ha superato quello del soju. Il settore artigianale, in particolare, nel 2023 ha toccato quota 90 milioni di euro, in un mercato nazionale che vale 4,5 miliardi.
L’ambito lavorativo è dunque quello nel quale maggiormente, ancora oggi, questi momenti conviviali prevedono che siano seguite delle regole ben precise: un vero e proprio codice di comportamento al quale i coreani si attengono scrupolosamente. Vediamo quindi quali sono le dodici regole principali:
- Bisogna sempre versare da bere agli altri prima di servirsi dal proprio bicchiere.
- Il più anziano viene servito per primo e beve per primo (per sapere chi è il più anziano…basta informarsi! In Corea del Sud infatti è normale chiedere l’età di una persona anche al primo incontro).
- Il più giovane versa da bere (anche in questo caso quando è la prima volta che ci si trova a brindare, per non sbagliare, basta una semplice e qui lecita domanda).
- Bisogna sempre usare due mani per versare da bere a qualcuno: lo si deve fare tenendo la bottiglia con la mano destra e sostenendo il polso destro con la mano sinistra.
- Quando si riceve da bere è necessario tenere il bicchiere con due mani.
- Si deve aspettare che il bicchiere sia completamente vuoto prima di riempirlo nuovamente.
- Versarsi da bere da soli è considerato un gesto scortese.
- Il primo giro si beve tutto d’un fiato: i giri successivi, invece, si sorseggiano con calma.
- Quando si brinda con qualcuno più anziano, bisogna tenere il proprio bicchiere leggermente più in basso.
- I più giovani si girano di lato, si coprono la bocca e non guardano negli occhi i più anziani mentre bevono: questa regola deve essere seguita specialmente nelle occasioni più formali come, per l’appunto, le cene di lavoro.
- Il modo migliore per non offendere nessuno se non si ha più voglia di bere è lasciare il bicchiere mezzo pieno.
- Rifiutare da bere una bevanda alcolica può provocare sguardi di riprovazione: se si stanno assumendo farmaci di qualunque tipo che ne impediscono l’assunzione, è opportuno informare tempestivamente i propri compagni di brindisi.
Queste sono le norme principali di quello che viene considerato come un vero e proprio codice di comportamento da seguire quando si brinda con qualunque tipologia di bevanda: regole da rispettare soprattutto nelle occasioni più importanti e quando ci si trova in presenza di persone più anziane.
Alcuni di questi prodotti (ad esempio il ‘soju’ ed il makgeolli’ ai quali abbiamo accennato), come vedremo nella prossima puntata dedicata alla Corea del Sud, sono referenze tradizionali con una storia antichissima, che rivestono un ruolo di grande importanza nella storia e nella cultura locale, tanto che, come visto, il loro consumo, in numerose circostanze, avviene seguendo determinate regole.




