Oggi abbiamo conosciuto Marcello D’Andrea, talentuoso bartender italiano attualmente finalista della Bacardi Legacy in Spagna.
ApeTime: Allora Marcello raccontaci, da dove nasce la passione per il bartending ?
Marcello: Avevo più o meno 16 anni quando iniziai a lavorare in una caffetteria di quartiere durante le vacanze estive. E’ proprio lì che iniziai ad assaporare il piacere di stare a contatto con tante persone diverse. Infatti, una volta finiti gli studi e raggiunta la maggiore età decisi di iniziare seriamente questo percorso. Più che alla caffetteria però, mi dedicai alla miscelazione. Tra l’altro con un fratello chef ed una sorella all’epoca bartender, si può dire che forse il mio destino era quasi scritto in famiglia. Da lì non mi sono più fermato. Poco dopo infatti sono partito con la mia valigia piena solo di tanti di sogni e sono volato a Londra.
ApeTime: Qual è stata l’esperienza professionale che ti ha segnato di più?
Marcello: Sicuramente il mio passato in un hotel di lusso a Londra mi ha fatto crescere personalmente e lavorativamente tantissimo, ma l’esperienza che mi ha segnato di più, anche emotivamente, è la Bacardi Legacy qui in Spagna.
Mi sta regalando tante soddisfazioni, ricordi bellissimi e soprattutto mi ha dato la possibilità di conoscere tantissime persone e di lavorare con tantissimi professionisti.
ApeTime: Come nasce Doña Lucia?
Marcello: Doña Lucia nasce all’Hemingway Bar di Barcellona, di cui sono bar manager. Per la Bacardi Legacy (che richiede ricette riproducibili in tutto il mondo) ho voluto trasformare le note dolci e acide del daiquiri classico (cocktail favorito proprio da Hemingway) in note dolci e amare , che richiamano le mie radici italiane. (Italians do it BITTER, ride ).
Il nome è in onore di Doña Lucia Victoria Moreau, moglie di Facundo Bacardí, tassello fondamentale del successo della marca (sua fu l’idea del logo da anni ormai riconosciuto a livello mondiale).
ApeTime: Ti va di condividere con noi gli ingredienti?
Marcello: Certo!
45 ml Bacardi Carta Blanca
25 ml Succo d’ananas
20 ml Martini Bitter
10 ml Tio pepe sherry
10 ml Sciroppo di zucchero
Tutto Shakerato e servito in coupette
ApeTime: Marcello D’Andrea quali sono gli ingredienti per diventare un barman di successo ?
Marcello: Tanto studio, tanto sacrificio e tanto lavoro!! Per acquisire confidenza e consapevolezza nei tuoi mezzi non c’è altro modo.
Un bartender di successo è colui che si concentra sui clienti, cercando di capirne i loro gusti: i veri protagonisti del bar sono loro!
ApeTime: Con la tua esperienza internazionale puoi confermarci che stiamo vivendo una vera e propria trasformazione del mondo del bartending?
Marcello: Assolutamente si! La Spagna, così come l’Italia sta vivendo una vera e propria rivoluzione dei cocktail, data anche dal turnover di tantissimi professionisti del settore che arrivano o partono alla ricerca di stimoli nuovi. Sai, ognuno di noi lascia un pezzetto della propria terra, della proprio identità nei posti in cui lavora e quindi I drink in alcuni casi stanno diventando un incontro di culture e gusti diversi, ma che se dosati con il giusto equilibrio sanno dare davvero risultati sorprendenti !
ApeTime: Hai trovato differenza di gusto tra popolo italiano e spagnolo ?
Marcello: In comune con gli spagnoli c’è l’amore per i vermouth. Il pubblico spagnolo è più abituato a cocktail secchi (dry martini, bamboo), il pubblico italiano è più incline a cocktail amari e da aperitivo (americano, negroni).
ApeTime: Quali sono i tuoi progetti futuri?
Marcello: Sicuramente di continuare il mio cammino nella Bacardi Legacy. Sto preparando minuziosamente tutto per la finale spagnola del 4 Marzo. In più mi sto concentrando sul grande lavoro che porto avanti con il mio team all’Hemingway . A proposito…vi aspettiamo tutti a Barcellona!
Ringraziamo Marcello D’Andrea e facciamo un grandissimo in bocca al lupo a lui e alla sua Doña Lucia per la finale.




