Il Naked and Famous è un mix tra il cocktail Last Word a base gin e il Paper Plane a base bourbon. In comune, la categoria (Sour) la tecnica di preparazione (Shake and Strain), il numero e la quantità degli ingredienti (sono tutti composti da 4 ingredienti in parti uguali, impossibile sbagliare!). E poi, tutti hanno una Chartreuse (verde o gialla) e il lime.
Il Naked and Famous è un drink ruffiano, beverino ed equilibrato. Attira per il colore arancione acceso e conquista per il gusto. Chi apprezza i drink Sour e il mezcal non può non amarlo. Il sapore è dolce, poi citrico, infine terroso e affumicato. Delizioso. E poco diffuso.
Riccardo Cammi, barman al Milord Milano di Cristian Lodi
Tecnica: Shake and Strain Bicchiere: Coppetta Ingredienti 22,5 ml di Mezcal 22,5 ml di Aperol 22,5 ml di Charteuse gialla 22,5 ml di succo fresco di lime Garnish: Non prevede decorazione
L’autore del Naked and Famous è Joaquín Simó
Joaquín Simó è cresciuto a Miami, mangiando frutta e verdura fresca dalla fattoria di suo nonno e aiutando il padre nella sua panetteria francese. Ma oltre a lavorare, ha anche studiato con tenacia, tanto da ottenere alla Boston University una laurea in inglese e religione. E per fortuna, perché proprio allora ha scoperto la passione per la mixology.
Negli anni, Joaquín Simó è stato vicedirettore per i libri Food & Wine Cocktail del 2009 e del 2010 e come consulente ha organizzato diverse cene di abbinamento cibo-cocktail con il club underground NY Bite Club.
Simó ha creato il drink quando lavorava al Death & Co di New York. Lui stesso lo ha definito “il figlio illegittimo dell’amore tra un classico Last Word e un Paper Plane, concepito tra le montagne di Oaxaca”.
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.