Una battuta su un drink e una discussione accesa riaccendono il dibattito tra politicamente corretto e tradizione
Un semplice aperitivo che si trasforma in un caso nazionale
Quello che doveva essere un tranquillo momento di relax si è trasformato in un episodio che ha fatto il giro d’Italia. È successo a Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, dove al Bar Primavera si è sfiorata la rissa per via… di un Negroni. Sì, proprio il celebre cocktail italiano. Tutto è iniziato con una frase pronunciata da una cliente di origini africane, che, dopo aver ordinato un Negroni, ha esclamato: “Questo nome è razzista. È offensivo”.
A quel punto, un altro cliente del bar — un uomo di mezza età — ha replicato con una battuta dal tono ironico: “Allora aboliamo anche il Negroni Sbagliato?”. La risposta, però, non è stata accolta bene. In pochi minuti, la tensione è salita e la situazione è degenerata: parole grosse, urla, sguardi infuocati. Il personale ha chiamato i carabinieri, che sono arrivati sul posto prima che la discussione degenerasse fisicamente. Nessuna denuncia, per fortuna, ma l’episodio ha acceso i riflettori su un tema sempre più discusso.
Negroni: un cognome, non un insulto
Per chiarire: il Negroni non è stato inventato ieri, né porta un nome scelto a caso. La sua origine risale ai primi del Novecento a Firenze, dove il conte Camillo Negroni chiese al suo barman un Americano un po’ più forte. Così nacque l’iconico mix di gin, vermouth rosso e bitter. Il cocktail ha preso il nome proprio dal conte, senza alcuna implicazione razziale. Lo raccontiamo anche nel nostro approfondimento sulla storia e curiosità del Negroni pubblicato su ApeTime Magazine.
Ma tutto questo non è bastato a evitare la polemica.
Social in fiamme, opinioni divise
La notizia è rimbalzata immediatamente su vari media — dal Fatto Quotidiano a Il Tempo, a Il Giornale… e, ovviamente, anche sui social. In poche ore, il nome “Negroni” è diventato trending topic, scatenando reazioni contrastanti. C’è chi minimizza l’episodio, chi ci ride sopra, chi lo considera un segnale allarmante del clima culturale attuale.
Alcuni utenti hanno sottolineato come il politicamente corretto stia andando troppo oltre, arrivando a colpire simboli storici della cultura italiana. Altri, invece, difendono la sensibilità di chi può sentirsi ferito da certi nomi, anche quando non c’è alcuna intenzione offensiva.
Politica e satira cavalcano l’onda
Anche la politica non ha perso tempo a intervenire. Alcuni esponenti del centrodestra hanno parlato apertamente di “delirio woke”. Il giornalista Nicola Porro ha ironizzato sull’assurdità della vicenda, arrivando a evocare altri nomi simbolici da “censurare”, in un tono che ha diviso ancora di più l’opinione pubblica.
Una questione di parole, identità e cocktail
Alla fine, il Negroni resta quello che è sempre stato: un cocktail amato in tutto il mondo, simbolo della tradizione italiana nel mondo del bere miscelato. Ma l’episodio di Pordenone dimostra quanto oggi le parole possano accendere dibattiti ben più grandi di un bicchiere.
In un mondo sempre più attento alla forma — e spesso meno alla sostanza — persino un drink può diventare terreno di scontro tra culture, generazioni e punti di vista. Se sei un professionista del settore bar o ristorazione, ti consigliamo di seguire le tendenze dei cocktail su ApeTime Magazine per restare aggiornato anche sugli aspetti culturali della mixology. Scopri la ricetta originale del Negroni.
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