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Paesi che consumano più gelato: la classifica

Scopri chi vince la sfida mondiale del gelato tra tradizione, numeri da record e nuove tendenze

I paesi che consumano più gelato: ecco la mappa globale del gusto

I paesi che consumano più gelato rivelano molto più di semplici abitudini alimentari: raccontano culture, climi, tradizioni dolciarie e mercati in continua evoluzione. Il gelato, nelle sue infinite varianti artigianali e industriali, rappresenta uno dei dessert più amati al mondo. Dai coni gustati passeggiando sul lungomare alle coppe servite nei ristoranti stellati, il consumo pro capite di gelato è diventato un indicatore interessante per studiare tendenze globali. In questa classifica aggiornata analizziamo i Paesi che, secondo i dati degli ultimi anni, dominano il panorama internazionale per quantità di gelato consumato per persona.

Stati Uniti: sempre al primo posto

Gli Stati Uniti si confermano leader mondiali per consumo pro capite di gelato. Con una media di circa 20 litri a persona all’anno, gli americani amano il gelato in tutte le forme: dai classici coni soft serve, agli iconici sandwich gelato, fino ai barattoli artigianali gourmet. Il mercato statunitense è il più vario e innovativo, con nuovi gusti e format che nascono ogni anno.

Nuova Zelanda: il piccolo gigante del gelato

A sorpresa, la Nuova Zelanda si piazza costantemente tra i primi posti. Con oltre 18 litri pro capite annui, i neozelandesi sono grandi amanti di gelati cremosi, soprattutto a base di latte fresco locale. Il legame con la pastorizzazione artigianale e la qualità delle materie prime rende la produzione locale tra le più apprezzate al mondo.

Australia: estate tutto l’anno

In Australia il clima gioca un ruolo fondamentale. Con una media di 15–17 litri per persona all’anno, il gelato è parte integrante della dieta quotidiana, soprattutto nelle zone costiere. Molto diffusi i “gelati da passeggio” e i format biologici e vegani, sempre più richiesti nelle città come Sydney e Melbourne.

Finlandia: freddo sì, ma con il gelato in mano

Nonostante il clima rigido, la Finlandia sorprende con quasi 13 litri pro capite l’anno. Il gelato è visto come piacere da tutto l’anno, non solo estivo. Le famiglie finlandesi amano gustarlo anche nei mesi invernali, spesso come fine pasto o merenda casalinga. Spicca l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità della filiera.

Svezia e Norvegia: cultura dolciaria e qualità

Anche la Svezia e la Norvegia registrano consumi importanti, rispettivamente con 12 e 11,5 litri a testa. Nei Paesi scandinavi, il gelato ha una lunga tradizione, favorita anche dall’alta qualità del latte locale. I consumatori nordici preferiscono formati in barattolo, spesso acquistati nei supermercati per il consumo domestico.

Germania: mercato in forte crescita

La Germania, con circa 9 litri pro capite, è tra i primi mercati europei per volume totale. Il gelato italiano, in particolare, ha trovato terreno fertile grazie alla diffusione capillare di gelaterie artigianali gestite da famiglie italiane. Cresce anche l’interesse verso gusti naturali e senza lattosio.

Italia: patria del gelato artigianale

L’Italia, pur non essendo ai vertici per consumo pro capite (circa 7 litri a testa), è considerata la capitale mondiale del gelato artigianale. Con migliaia di gelaterie indipendenti e una filiera riconosciuta a livello internazionale, il gelato italiano è un prodotto culturale prima ancora che commerciale. Il consumo è stagionale, con picchi estivi altissimi, e l’attenzione è tutta su qualità, ingredienti freschi e creatività.

Canada: gelato anche nella neve

In Canada il consumo si aggira intorno ai 6 litri annui per persona, ma il trend è in crescita, soprattutto nelle grandi città. Il prodotto è sempre più apprezzato anche nei mesi più freddi, con format “caldi e freddi” come waffle e gelato, o cioccolata calda servita con gelato alla vaniglia.

Regno Unito: tra tradizione e innovazione

Nel Regno Unito, il gelato ha da sempre un posto fisso nell’offerta dolciaria, anche se il consumo è leggermente più basso (circa 5 litri pro capite). La crescita però è costante, grazie a nuovi brand indipendenti e al boom delle “ice cream parlour” in stile americano.

Cina: crescita esponenziale

Pur non raggiungendo i livelli di consumo dell’Occidente (intorno ai 3 litri pro capite), la Cina è uno dei mercati più promettenti. La rapida urbanizzazione, il cambiamento degli stili alimentari e la nascita di catene internazionali hanno reso il gelato un prodotto in forte espansione, con gusti innovativi ispirati alla tradizione asiatica.

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Altri paesi in crescita

Tra i paesi emergenti per consumo troviamo anche Brasile, Messico, Corea del Sud e Sudafrica, tutti con tassi di crescita del settore superiore alla media mondiale. In questi mercati, il gelato sta diventando un simbolo di benessere moderno, con un’offerta sempre più accessibile e variegata.

Consumi globali: dati e trend

Secondo i dati più recenti, il consumo medio globale di gelato è di circa 4,5 litri a persona all’anno. Le differenze geografiche sono legate a fattori climatici, economici e culturali. Tuttavia, il trend comune è verso una maggiore attenzione alla qualità, alla salute e alla sostenibilità del prodotto. Crescono le vendite di gelato vegano, proteico, biologico e a basso contenuto di zuccheri.

Il gelato unisce il mondo

Dalla Finlandia agli Stati Uniti, dall’Italia all’Australia, il gelato è molto più di un dolce: è un’esperienza culturale condivisa, un piacere trasversale, un prodotto in costante evoluzione. I paesi che consumano più gelato non sono solo quelli dove fa caldo, ma quelli dove il piacere della crema fredda diventa un rito quotidiano. Una tendenza globale che, con creatività e innovazione, continua a conquistare milioni di persone in tutto il mondo.

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Marco Zanetti
Marco Zanetti
Racconto il mondo Ho.Re.Ca. attraverso editoriali, cronache ed eventi. La mia specialità è seguire fiere, analizzare nuovi trend e raccontare le aziende e i prodotti che fanno la differenza. Mi piace pensare che ogni articolo possa offrire una prospettiva unica, aiutando i professionisti del settore a rimanere sempre aggiornati. Per me, ogni evento è una storia che aspetta di essere raccontata.

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