Appena lanciato sul mercato, Scikenza reinterpreta in chiave moderna la grande tradizione italiana del liquore al rosolio: nato per la mixology, versatile per un’infinità di ricette, è ottimo anche degustato in purezza.
Si chiama Scikenza ed è una delle novità più interessanti fra quelle comparse sul mercato dei liquori italiano nel 2024. Si tratta di un rosolio di rosa e vaniglia, nato a Bologna e basato su una storica ricetta ripresa dalla tradizione del liquore alle rose che, già in epoca rinascimentale, era tradizionalmente consumato dalle nobildonne che ne apprezzavano il gusto dolce e delicato.
Quella di Scikenza, però, è molto più di una semplice operazione nostalgia. La classica formula del rosolio è stata infatti rivista in chiave moderna per adattarsi ai gusti attuali e anche alla miscelazione. Non a caso, a fronte di una gradazione alcolica 21% vol., il contenuto di zuccheri è limitato al 10%, ovvero il minimo richiesto dalla legge per un liquore. “Anche se, all’assaggio, Scikenza risulta comunque dolce, grazie a un gioco di percezione dato dall’attenta calibrazione dei due ingredienti principali, rosa e vaniglia”, racconta Giuseppe Doria, ideatore del prodotto insieme con i soci Fabio Tiberio e Giuseppe Montanaro.
Dal laboratorio al liquorificio
Un nome noto, a Bologna, quello di “Peppe” Doria, anima del Volare, locale che riproduce fedelmente l’immagine e l’atmosfera del classico bar italiano degli anni ’60, fra arredi, insegne, juke box, musica… E proprio dal Volare nasce Scikenza: “La nostra drink list è basata su signature ispirati alla miscelazione classica, composti da non più di quattro ingredienti, prodotti di alta qualità e nessun home made. Pensando alla creazione di drink in linea con il carattere vintage di Volare, tre anni e mezzo fa decidemmo di produrre in piccole quantità, nel nostro laboratorio, un rosolio da utilizzare – nell’idea iniziale – esclusivamente nel bar”.
Una vera operazione di “archeologia alcolica“: “Riscoprimmo un’antica ricetta per realizzare un prodotto ormai quasi dimenticato, attualizzandolo sulla base delle esigenze di oggi”, precisa Doria. Prese così il via la prima produzione, non più di 50 litri: i nuovi drink col rosolio artigianale entrarono in menù al Volare, diventando subito dei best seller. Tanto che si resero presto necessarie nuove produzioni per soddisfare la richiesta.
“Lo scorso anno – ricorda l’imprenditore e bartender – solo per il nostro bar ne abbiamo preparati 700 litri. Ma soprattutto, è successo ciò che non ci saremmo mai aspettati: dopo averlo apprezzato nei cocktail, molti clienti hanno iniziato a chiederci di poter acquistare il rosolio per portarlo a casa“. Un successo imprevisto, da cui è scaturita la decisione di avviare una collaborazione con un liquorificio per mettere a punto la formula, per poi iniziarne la produzione da commercializzare a livello nazionale.
Fra storia e convivialità
Nasce così rosolio Scikenza, un prodotto nuovo – a base di alcool di cereali, (poco) zucchero e aromi naturali di rosa e vaniglia – che affonda però le radici nella grande storia della liquoristica italiana, richiamata a livello visivo dall’etichetta che riprende la tipica grafica dei liquori anni ’50.
Anche il nome stesso è un omaggio alla storia: “Scikenza è una parola siciliana nata subito dopo lo sbarco degli Alleati sull’isola, nel 1943”, spiega Giuseppe Doria. “I soldati angloamericani andavano incontro alla popolazione locale e, per far capire che non avevano intenzioni ostili, tendevano la mano dicendo in inglese ‘shake hands‘ (l’equivalente del nostro “qua la mano”, ndr). Quell’espressione fu ‘sicilianizzata’ e da allora ‘fare scikenza’ significa socializzare, stringere amicizia. Abbiamo pensato che fosse il nome perfetto per un prodotto che si associa al concetto di convivialità, al bar o consumato a casa con gli amici”.
Rosolio Scikenza nella mixology
Fresco, dalla bevuta facile nonostante la gradazione alcolica, il rosolio Scikenza è ottimo anche servito freddo in purezza, in ogni momento della giornata. Proprio come lo bevevano le signore dell’alta società nei secoli passati. Ma, come detto, nasce per l’impiego in miscelazione: un prodotto estremamente versatile che si presta a un’infinità di ricette originali e twist on classic. Ad esempio in un classico sour, ma non solo: al Volare di Bologna è protagonista in particolare di tre dei cocktail più richiesti in assoluto dalla clientela. Ecco le ricette.
Caterina (dedicato a Caterina de’ Medici, che fece conoscere il rosolio in Francia)
Ingredienti:
60 ml rosolio Scikenza
1 bar spoon succo di limone fresco
1 pizzico pepe nero
Top acqua tonica
Garnish:
Ciuffo di menta
L’Amore Amaro
Ingredienti:
30 ml rosolio Scikenza
30 ml bitter Fusetti
10 ml succo di limone fresco
Q.b. pepe timut
Garnish:
Foglia di alloro
Savoir Faire (twist del French 75)
Ingredienti:
10 ml succo di limone fresco
10 ml sciroppo di zucchero
45 ml rosolio Scikenza
Top Champagne
Rosolio Scikenza è distribuito da Rinaldi 1957 e venduto a un prezzo di circa 22 euro più Iva.




