Lo spritz è il simbolo indiscusso dell’aperitivo italiano. Fresco, colorato e conviviale, è il cocktail che mette tutti d’accordo: dagli amanti dei grandi classici ai bartender in cerca di nuove interpretazioni. Ma come si prepara uno spritz perfetto? In questa guida scoprirai ingredienti, dosi corrette, tecniche da professionisti e varianti creative per stupire i tuoi ospiti o i clienti del tuo locale.
Spritz: un’icona italiana che conquista il mondo
Lo spritz non è solo un drink: è un rituale sociale che racconta l’Italia dell’aperitivo. Nato tra Venezia e il Triveneto come mix leggero a base di vino bianco e seltz, oggi è uno dei cocktail più bevuti al mondo. Secondo i dati IWSR, lo spritz ha superato il 10% di quota tra gli aperitivi serviti in Europa, posizionandosi stabilmente tra i “best seller” internazionali.
Ma cosa rende davvero perfetto uno spritz? Tecnica, proporzioni e attenzione ai dettagli.
Spritz classico: ingredienti, dosi e ordine di servizio
Ecco la formula ufficiale per uno spritz veneto classico, secondo la tradizione:
- 3 parti di prosecco
- 2 parti di Aperol o Bitter
- 1 parte di soda o seltz
Procedimento:
- Riempire un bicchiere tumbler medio o calice balloon con abbondante ghiaccio.
- Versare prima il prosecco.
- Aggiungere l’Aperol o il Bitter
- Completare con una spruzzata di soda.
- Mescolare delicatamente dal basso verso l’alto.
- Guarnire con una fetta d’arancia.
Consiglio tecnico: servire freddissimo e con ghiaccio compatto, per evitare diluizioni eccessive.
Spritz IBA: ingredients, method and garnish
Ingredients:
- Build all ingredients into a wine glass filled with ice.
- Stir gently.
Garnish:
- Garnish with a slice of orange.
Spritz perfetto: errori da evitare e segreti da bar
Chi lavora dietro al banco sa che il successo di uno spritz dipende anche da dettagli che fanno la differenza. Ecco i 5 errori più comuni da evitare:
- Ordine sbagliato di versaggio: il prosecco va sempre prima, per non perdere le bollicine.
- Ghiaccio sciolto o abbondante: mai troppo poco, mai acquoso.
- Ingredienti economici: il prosecco deve essere di qualità, se possibile DOC.
- Decorazione sbagliata: solo fetta d’arancia o oliva (in alcune versioni veneziane).
- Uso di bicchieri piccoli o inadeguati: prediligere calici ampi o tumbler larghi.
Curiosità: in Veneto spesso si chiede “uno spritz bianco”, ovvero solo vino e seltz, senza bitter.
Spritz moderno: tutte le varianti da conoscere
La mixology contemporanea ha reinterpretato lo spritz in numerose varianti. Ecco le principali tipologie, con ingredienti e link ai produttori ufficiali dei bitter più utilizzati:
- Spritz classico con Aperol: la versione più conosciuta al mondo, dolce e agrumata. Bitter prodotto da Aperol.
- Spritz con Campari: più amaro e intenso, con colore rosso rubino. Bitter prodotto da Campari.
- Spritz verde con P31: un’alternativa naturale e balsamica, dal colore verde smeraldo. Aperitivo prodotto da P31 Aperitivo Green.
- Spritz Hugo: prosecco, sciroppo di sambuco, soda e foglie di menta. Variante fresca e floreale. Sciroppo di sambuco consigliato: Monin.
- Spritz rosato: con bitter rosé (es. Select Rosé) e prosecco rosé. Ottimo per chi ama i gusti fruttati e leggeri.
- Spritz al Cynar: versione amara con liquore a base di carciofo Cynar, ideale per palati più evoluti.
- Spritz con Rabarbaro Zucca: storica variante milanese con il caratteristico gusto amaricante del rabarbaro.
- Spritz analcolico: realizzato con bitter senza alcol (es. Ritual Zero Proof o Lyre’s), prosecco dealcolato e soda.
Tendenza 2025: Spritz botanici con gin aromatizzati, bitter artigianali e garnish edibili come fiori, erbe, cetriolo e pepe rosa.
Spritz: amato dal pubblico, criticato dai bartender
Lo spritz è uno dei cocktail più popolari d’Italia, ma allo stesso tempo uno dei più divisivi nel mondo della mixology. Se da una parte i consumatori lo adorano per la sua freschezza, semplicità e colore vivace, molti bartender professionisti lo considerano un drink “banale” o addirittura una bevanda poco degna del banco bar.
Secondo Refinery29, alcuni esperti lo descrivono come un cocktail “sbilanciato e privo di complessità”. Su GQ, diversi barman lo indicano come una scelta troppo commerciale e standardizzata, utile solo per il volume e non per la qualità.
Nei forum professionali come Reddit, si leggono commenti taglienti come “È ovunque, e per nessun motivo”. Chi lavora nel settore cerca spesso di spingere varianti più artigianali o interpretazioni moderne per restituire dignità a questo drink diventato di massa.
Il punto d’incontro? La qualità degli ingredienti, il bilanciamento e un tocco di creatività. Così anche uno spritz può guadagnarsi il rispetto di chi sta dietro al bancone.
Domande frequenti
Qual è il bicchiere migliore per servire lo spritz?
Il calice ampio da vino o il tumbler medio-grande sono le scelte ideali per valorizzare le bollicine e l’aroma.
Posso usare un prosecco economico?
È possibile, ma la qualità del prosecco incide moltissimo sul risultato finale. Meglio un DOC di fascia media.
Quali sono le varianti più richieste nei locali?
Spritz con P31 verde, Hugo e spritz rosé sono tra le più richieste, specie d’estate. Cresce anche la richiesta di versioni analcoliche.
Lo spritz è considerato un cocktail ufficiale IBA?
Sì, lo Spritz è un cocktail ufficiale dell’IBA (International Bartenders Association). È stato incluso nella lista ufficiale dei cocktail IBA nel 2011, con la variante denominata “Spritz Veneziano”.
Esistono alternative naturali al classico Aperol?
Sì, come il P31 Aperitivo Green, che offre un gusto balsamico e un colore verde naturale, perfetto per chi cerca qualcosa di diverso.
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