HomeLiquore - DistillatoSulle strade del gin: Bombay Dry Gin e Bombay Sapphire

Sulle strade del gin: Bombay Dry Gin e Bombay Sapphire

Gin: innovazioni e modifiche alle ricette originali hanno portato alla creazione di nuovi prodotti. Bombay Sapphire si distingue dall’originale soprattutto per l’aggiunta di due botaniche.

La storia del gin, come quella di tutti i distillati, è ricca d’innovazioni e modifiche alle ricette originali che hanno portato un determinato prodotto ad imporsi sul mercato. Questo è quanto accaduto al Bombay Dry Gin classico, uno dei tanti indicato per la realizzazione di cocktails come il gin tonic, con la riformulazione della ricetta e la nascita del Bombay Sapphire.

Quella originale, che inizialmente si chiamava Warrington Gin, fu realizzata per la prima volta nel 1761 e prevede l’utilizzo di solo 8 botaniche e l’infusione a vapore. Dopo un lungo periodo in cui non riuscì ad affermarsi sul mercato, fu rilanciato negli anni cinquanta, quando imperversava la moda del Martini.

Il vero successo del marchio però sarebbe arrivato grazie al lancio, nel 1987, del Bombay Sapphire con un nuovo look delle bottiglie e soprattutto l’aggiunta di due botaniche che hanno apportato un sapore del tutto particolare al prodotto finale facendolo così diventare uno dei più conosciuti al mondo. Dal 1998 fa parte del gruppo Bacardi che è uno dei leader mondiali della produzione e della distribuzione di alcolici.

Il suo nome trae origine dalla popolarità che questo distillato ha riscosso durante il periodo di dominazione coloniale britannica dell’India: il nome del liquore si riferisce infatti alla Stella di Bombay, uno zaffiro da 182 carati trovato in Sri Lanka e attualmente custodito allo Smithsonian Museum di Washington DC.

La caratteristica bottiglia azzurra riporta sull’etichetta l’effigie della Regina Vittoria, Imperatrice d’India. Con l’obiettivo di creare un brand particolare e di disegnare una bottiglia riconoscibile, il Bombay Sapphire è entrato in relazione con il mondo del design e ne è un importante supporter in quanto ha costituito numerose partnership con artisti e architetti di tutto il mondo.

Bombay Sapphire bottiglia

Questo distillato si distingue dagli altri per l’infusione a vapore effettuata durante la produzione. Esistono infatti pochissimi alambicchi (Carterhead) di questo tipo e tre sono esclusivi di questo marchio. Durante il processo di distillazione il vapore dello spirito passa attraverso un cesto posto nella parte più alta dell’alambicco e viene lentamente infuso con il sapore aromatico delle botaniche.

Questo procedimento rende il prodotto finale più floreale e delicato rispetto ai gin che vengono distillati usando il tradizionale alambicco di rame (copper-pot). Alla fine del processo il prodotto viene miscelato con acqua del lago Vyrnwy, situato nel nord del Galles, ed imbottigliato nella distintiva bottiglia azzurra.

BOMBAY DRY GIN E BOMBAY SHAPPPIRE, LE RICETTE A CONFRONTO

La ricetta classica, quella ovvero del Bombay Dry Gin, prevede l’utilizzo di otto botaniche: ginepro, limone, coriandolo, angelica, liquirizia, cassia, mandorle e radice di giaggiolo. Si presenta all’olfatto con una nota spiccata nella quale risalta il profumo del ginepro accompagnato dagli aromi della scorza di limone e del coriandolo. È un distillato classico che ben si adatta alla preparazione dei cocktails come il classico gin tonic.

Il Bombay Sapphire invece non mette in risalto il coriandolo e le spezie come avviene nella ricetta originale, ma il minore grado alcolico evidenzia il profumo della lavanda nel finale floreale. Si distingue dall’originale soprattutto per l’aggiunta delle due botaniche che sono le bacche di cubebe dall’isola di Giava e i grani del Paradiso dal Ghana.

DIVERSE VERSIONI

Ne esistono diverse versioni: ricordiamo quella inventata dal maestro botanico Ivano Tonutti che viene realizzata con l’aggiunta di pepe del Vietnam e lemongrass thailandese, il Bombay Sapphire East, che, secondo gli esperti, è ideale, grazie al suo intenso aroma dato dai due particolari ingredienti, nella preparazione di cocktails come il Basil Smash o il Bloody Mary a base di gin.

Bombay Sapphire East, bottiglia

È un distillato che grazie alla nuova ricetta lanciata nel 1987 ed alle sue varianti, ha saputo conquistare un numero sempre maggiore di cultori del gin con una produzione arrivata a 60 milioni di bottiglie all’anno: un successo dovuto anche all’inconfondibile bottiglia squadrata di color turchese in omaggio allo zaffiro Star of Bombay.

Redazione ApeTime
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