La Glendronach Distillery, è stata una delle prime distillerie ad ottenere la licenza dopo l’Excise Act.
La particolarità che ha reso celebre la Glendronach, è l’abilità nella scelta dei legni per gli affinamenti.
Situata nei pressi della cittadina di Huntly, nella regione dello Speyside (Highlands nord-orientali), è una piccola distilleria fondata da James Allardice nel 1826: questa è stata una delle prime ad ottenere la licenza dopo l’ ‘Excise Act’, ovvero la legge voluta dal Duca di Gordon nel 1823 che ha legalizzato la produzione di distillati in tutta la Scozia.
Si narra che Allardice, arrivato ad Edimburgo per vendere il suo whisky, ricevette una serie di “no, grazie” tanto che non ne vendette nemmeno una goccia. Per consolarsi, passò la serata con alcune fanciulle alle quali offrì qualche bicchiere del suo single malt. Queste, entusiaste del whisky, avendo contatti con tutti i proprietari dei locali della città, aiutarono Allardice a promuoverlo e convinsero i gestori ad acquistarlo: in poco tempo, il Glendronach fu venduto in tutte le taverne.

Nel 1830, la distilleria passò nelle mani di Walter Scott ma, dopo 6 anni, un grave incendio fermò bruscamente la produzione e l’espansione della distilleria. Destino beffardo, ma non propriamente insolito, a quei tempi, per le distillerie di whisky. Dopo il disastro, diversi imprenditori scozzesi del settore si alternarono alla guida di questa piccola azienda che iniziava a farsi conoscere in tutto il Regno Unito.
Nel 1920, viene acquisita dalla famiglia Grant sotto il cui controllo rimane fino al 1960 quando è venduta alla William Teacher & Sons (che nel 1976 sarà inglobata dal gruppo Allied Distillers). La nuova proprietà porta il numero di alambicchi da 2 a 4 pur mantenendo l’originale riscaldamento di questi a fiamma diretta: un fatto insolito dato che, a partire dagli anni ‘60, la quasi totalità delle distillerie riscaldava i propri alambicchi in modo ‘indiretto’, nella maggior parte dei casi a vapore.
La produzione va avanti tra alti e bassi fino al 1996 quando la Allied Distillers, decide di smantellare una dei punti di forza della distilleria, ovvero il pavimento per il maltaggio, e di acquistare l’orzo già lavorato: il passo successivo è stata la dismissione della distilleria.
La Glendronach è tornata in attività nel 2002 grazie alla nuova proprietà, la Pernod Richard, che ha ristrutturato gli edifici e modificato l’alimentazione degli alambicchi passando da quella diretta a quella indiretta. Un altro cambiamento, ha interessato la maturazione del distillato: la distilleria è passata dal tradizionale invecchiamento in botti ex-sherry a quello in barili ex-bourbon, anche se non è mai stata del tutto abbandonata l’antica metodologia come dimostra il fatto che, ancora oggi, i single malt maggiormente apprezzati dell’azienda sono quelli maturati in ex-sherry.

Le distillazioni vengono effettuate con i tradizionali alambicchi in rame nei quali sono infusi malti di alta qualità e acqua cristallina proveniente dalle pure e incontaminate sorgenti della vicina Dronach Burn. La particolarità che ha reso celebre la Glendronach, è l’abilità nella scelta dei legni per gli affinamenti: i distillati infatti vengono lasciati riposare in botti precedentemente utilizzate per i profumati e liquorosi vini andalusi di Jerez de la Frontera.
Il single malt Peated, con una gradazione del 46%, è una delle referenze più celebri della casa. Questo whisky, propone la piacevolezza immediata di uno stile fragrante, fruttato e maltato, arricchito da leggere sfumature torbate e di erbe aromatiche. Nel bicchiere si presenta di colore giallo oro, con riflessi brillanti e luminosi. Il profilo olfattivo è ricco ed elegante, con profumi di scorza di agrumi, frutta bianca matura, uva spina, cenni di pasticceria e delicate sfumature di vaniglia e caramello.

Una delle curiosità di questa distilleria infine, si trova nella sala riunioni aziendale dove è esposto un whisky distillato nel 1884 e imbottigliato nel 1915: questa è una di tre bottiglie comprate da tre amici. Quando scoppiò la prima guerra mondiale, i 3 si arruolarono e decisero di conservarle per quando sarebbero tornati a casa vittoriosi, ma non andò cosi: due di loro infatti rimasero uccisi. Il proprietario della terza, la ripose in una credenza ancora chiusa e, per rispetto degli amici scomparsi, decise di non aprirla. Alla sua morte, negli anni ’60, la sua famiglia trovò la bottiglia e decise di restituirla alla Glendronach che ha deciso di conservarla ed esporla in ricordo dei tre uomini.




