Un bianco morbido e raffinato che racconta la storia di una famiglia, di una terra e di un sogno divenuto vino
Il nostro wine lover ci porterà alla scoperta dello Chardonnay Teresa Manara 2021 della cantina Cantele, un’etichetta che incarna con autenticità l’anima di una regione solare e generosa come la Puglia. Parliamo di un vino bianco che nasce nel cuore del Salento, tra i filari curati dalla famiglia Cantele, una delle realtà più rappresentative della viticoltura pugliese moderna. Questo Chardonnay in purezza esprime eleganza, intensità e un perfetto equilibrio tra freschezza e morbidezza, ed è il risultato di una lunga storia d’amore per la terra e per il vino che attraversa tre generazioni.
La storia della cantina Cantele: dal nord Italia al cuore del Salento
La cantina Cantele nasce nel 1979 a Guagnano, in provincia di Lecce, grazie all’intuito e alla passione di Giovanni Battista Cantele e sua moglie Teresa Manara. La scintilla scocca proprio durante un viaggio di lavoro nel sud Italia, dove Giovanni, all’epoca commerciante di vino sfuso, rimane affascinato dal potenziale della Puglia. Insieme alla sua famiglia decide di dare vita a una nuova avventura, fondando l’azienda che oggi viene portata avanti con la stessa dedizione dai nipoti. La cantina conta 50 ettari vitati di proprietà e ulteriori 150 in conduzione, con una produzione che spazia tra varietà autoctone e internazionali, tra cui lo Chardonnay, protagonista della linea Teresa Manara.
La linea Teresa Manara: il tributo a una figura chiave
Il vino Chardonnay Teresa Manara fa parte della linea omonima, un progetto che rende omaggio a Teresa, moglie di Giovanni e co-fondatrice dell’azienda. Questa collezione è nata per raccontare l’identità più profonda dei vitigni selezionati, attraverso vini che uniscono stile, tecnica e memoria. Lo Chardonnay 2021 in particolare si distingue per la sua capacità di valorizzare il terroir pugliese con uno stile elegante e moderno, capace di competere con le migliori etichette italiane della stessa tipologia.
Note di degustazione: un vino bianco che avvolge i sensi
Il colore è un giallo paglierino brillante, con riflessi dorati che ne anticipano la struttura e la ricchezza aromatica. Al naso spiccano note di frutta tropicale matura, sentori agrumati e un tocco delicato di spezie dolci e accenni erbacei. In bocca è avvolgente, con una sensazione morbida e calda, ben bilanciata da una vena di freschezza che dona dinamismo al sorso. Il finale è lungo, elegante, con un retrogusto leggermente speziato che invita alla seconda degustazione.
Vinificazione e affinamento: cura e precisione per ogni dettaglio
La vendemmia dello Chardonnay Teresa Manara avviene verso la metà di agosto. Dopo una pressatura soffice, il mosto fermenta in acciaio a temperatura controllata con lieviti selezionati. Una volta completata la fermentazione, il vino viene affinato in barrique per circa 8 mesi, prima di essere imbottigliato. Questo passaggio in legno, ben integrato, contribuisce a conferirgli rotondità e complessità, senza sovrastarne la freschezza naturale.
Un bianco da abbinare con stile
Lo Chardonnay Teresa Manara si presta a numerosi abbinamenti gastronomici. È ideale con primi piatti a base di pesce, risotti delicati, carni bianche, crostacei e formaggi a pasta morbida. Perfetto anche per accompagnare un aperitivo elegante o una cena in terrazza nelle serate estive. La temperatura di servizio consigliata è tra 10 e 12 gradi, per esaltarne le note aromatiche senza compromettere la sua struttura.
Sei un appassionato di vino?
Rimani aggiornato su tutto ciò che riguarda il mondo enologico iscrivendoti alla newsletter di ApeTime! Riceverai direttamente nella tua casella email notizie esclusive, approfondimenti sui migliori vini italiani, sui vini naturali e biodinamici, sugli eventi dedicati al settore e consigli utili per apprezzare al meglio ogni calice. Non perdere l’occasione di entrare nella nostra community di wine lovers: iscriviti subito e brinda con noi al sapere!
Pensi di sapere tutto sul Chianti? Mettiti alla prova e leggi il nostro ultimo articolo su uno dei più grandi tesori enologici italiani
Da sempre appassionato di vino: "Su Instagram tutto è partito durante il primo lockdown, quando avendo un sacco di tempo libero, ho deciso di aprire una pagina che è il mio piccolo diario di bordo sulla mia passione enoica. Vini classici, naturali, bollicine, io sono dell'idea che esistono vini fatti bene e quelli fatti meno bene."