Un’altra mannaia sembra sul punto di abbattersi sui produttori di vino e alcolici.
Dopo le polemiche ancora in corso in Italia per il cambio di codice della strada che, rendendo più severe le norme per chi viene trovato positivo all’alcol test, di fatto sta pesantemente scoraggiando il consumo persino del tradizionale bicchiere di vino a tavola, anche dagli Stati Uniti arrivano pessime notizie: si parla infatti di inserire nelle etichette diciture che sottolineino come il consumo di alcool sia dannoso per la salute.
“Il consumo di alcol è la terza causa prevenibile di cancro negli Stati Uniti, dopo il tabacco e l’obesità, e aumenta il rischio di almeno sette tipi di cancro” ha affermato Usa Vivek Murthy, il capo operativo della sanita’ americana.
Sostanzialmente d’accordo anche il mondo medico italiano come si evince dalle dichiarazioni di Francesca Perrone presidente dell’Associazione italiana di oncologia Medica che sottolinea come quello che si dice negli Stati Uniti sia qualcosa di conclamato già da anni a livello scientifico, anche se un accanimento eccessivo sugli alcolici sarebbe ora fuori luogo soprattutto in considerazione del fatto che, anche in termini di risultati, sarebbe più utile portare fino in fondo la battaglia contro il fumo, ben più dannoso.
Il consumo di alcol aumenta il rischio di sviluppare tumori al seno, al colon, al fegato più alcuni altri; in particolare i tumori alla mammella sembrano i più collegati, in Italia ne vengono stimati circa 11.000 all’anno direttamente attribuiti al consumo eccessivo di alcool.
Negli Stati Uniti invece i numeri parlano di 100.000 casi di tumori all’anno legati all’alcol, un numero che incide ben di più rispetto ai 13.000 decessi legati agli incidenti stradali per guida in stato di ebbrezza. Il caso illustre precedente, che già fece parlare molto la politica in difesa dell’Agricoltura italiana ed in particolare del settore vitivinicolo, avvenne due anni fa, quando fu la più piccola e meno influente Irlanda a decidere di apporre le temute etichette dissuasive che appariranno a partire dal 2026.




