HomeVinoVino e cocktail: l’abbinamento creativo che conquista la mixology

Vino e cocktail: l’abbinamento creativo che conquista la mixology

Dai classici IBA alle rivisitazioni contemporanee, il vino entra nel mondo dei drink con eleganza e versatilità

Vino e cocktail sono due mondi che per anni hanno viaggiato su binari paralleli, ma oggi si incontrano sempre più spesso nei migliori bar del mondo. Questo connubio affascinante tra tradizione vinicola e creatività mixologica ha dato vita a una nuova categoria di drink raffinati, profumati e perfettamente equilibrati. Dai cocktail ufficiali IBA alle ricette più originali firmate da bartender internazionali, il vino – sia rosso che bianco, fermo o frizzante – sta diventando ingrediente protagonista anche nel bicchiere da aperitivo.

L’evoluzione del vino nella mixology

Per molto tempo il vino è stato visto come bevanda da degustare in purezza, associata a momenti di convivialità, pasti o degustazioni guidate. Tuttavia, il panorama della mixology contemporanea ha aperto nuove strade, introducendo il vino come elemento aromatico e strutturale in molti cocktail. Questa evoluzione è legata alla tendenza globale verso ingredienti naturali, artigianali e identitari. Il vino, con la sua gamma aromatica vasta e il suo legame territoriale, rappresenta un’opportunità straordinaria per innovare senza tradire la tradizione. Dai rossi corposi ai bianchi minerali, passando per spumanti, vermut e vini liquorosi, ogni tipologia può trovare la sua espressione in un drink d’autore.

I cocktail IBA a base vino

L’International Bartenders Association (IBA) riconosce ufficialmente alcuni cocktail a base di vino. Questi drink rappresentano delle vere e proprie pietre miliari per chi lavora nel mondo della mixology.

Americano

Ingredienti: 3 cl di bitter, 3 cl di vermut rosso, splash di soda. Il vermut è un vino aromatizzato a base di erbe e spezie, perfetto per equilibrare il gusto amaro del bitter. Servito on the rocks, con scorza d’arancia.

Spritz

Ingredienti: 9 cl di prosecco, 6 cl di bitter (Aperol o similari), splash di soda. Uno degli aperitivi italiani più conosciuti al mondo, dove il vino frizzante dona freschezza ed effervescenza.

Kir

Ingredienti: 9 cl di vino bianco fermo, 1 cl di crème de cassis. Cocktail francese semplice e aromatico, ideale come aperitivo elegante e profumato.

Bellini

Ingredienti: 10 cl di prosecco, 5 cl di purea di pesca bianca. Nato all’Harry’s Bar di Venezia, è un cocktail raffinato, morbido e fruttato, simbolo dell’estate italiana.

Mimosa

Ingredienti: 7,5 cl di succo d’arancia, 7,5 cl di spumante brut o champagne. Fresco, leggero e amato nei brunch internazionali.

Champagne Cocktail

Ingredienti: 9 cl di champagne, 1 zolletta di zucchero imbevuta di angostura, 1 cl di cognac. Elegante e dallo stile retrò, perfetto per le occasioni speciali.

Ricette celebri e rivisitazioni moderne

Oltre ai cocktail IBA, esistono molte ricette conosciute in cui il vino gioca un ruolo fondamentale. Alcune di queste provengono da culture popolari, altre sono creazioni più recenti dei bartender contemporanei.

Sangria

Originaria della Spagna, è realizzata con vino rosso, frutta fresca, spezie e liquori. Oggi ne esistono varianti con vino bianco, rosato o anche bollicine. È perfetta per grandi eventi, brunch o aperitivi estivi.

Tinto de Verano

Bevanda popolare in Andalusia, preparata con vino rosso e soda al limone. Simile alla sangria ma molto più leggera e immediata. Da servire con ghiaccio in bicchieri alti.

Rosé Fizz

Un long drink elegante preparato con vino rosato, gin, succo di pompelmo e soda. Fresco, aromatico e ideale per un aperitivo al tramonto.

White Wine Mojito

Una versione innovativa del classico mojito dove il rum viene sostituito da vino bianco secco. Con lime, menta, zucchero di canna e soda, per una versione più leggera ma altrettanto rinfrescante.

Vermut Tonic

Diffuso nei bar spagnoli, prevede l’uso di vermut bianco o rosso, servito con acqua tonica, ghiaccio e scorza d’agrumi. Un’alternativa più dolce al classico gin tonic.

Vino e ginger beer

Nei cocktail sour, il vino rosso può essere stratificato sopra la ginger beer per un effetto visivo e aromatico sorprendente, come nel caso del New York Sour con un tocco speziato.

I vini più usati nella miscelazione

Ogni vino ha una funzione precisa nella costruzione di un cocktail. I bianchi secchi vengono spesso usati in drink leggeri e fruttati. I rosati si prestano bene per cocktail estivi e floreali. I rossi, specie quelli giovani, trovano spazio in ricette più complesse o calde. Le bollicine (prosecco, spumante, champagne) sono irrinunciabili per aggiungere freschezza ed eleganza. I vini fortificati come Porto, Sherry, Marsala o Madeira vengono utilizzati per dare profondità, morbidezza e una nota liquorosa in drink da meditazione o da fine pasto.

Tecniche di servizio e pairing

Servire un cocktail a base vino richiede attenzione: la temperatura deve essere corretta, il bicchiere scelto con cura e gli abbinamenti ben studiati. Un Bellini o una Mimosa si esprimono al meglio in un flûte, mentre una Sangria è perfetta in una caraffa con ghiaccio e frutta. Il pairing con il cibo è un altro punto forte di questi drink: grazie alla componente vinosa si possono facilmente abbinare ad antipasti, formaggi, piatti di pesce o dessert. I cocktail a base di vino ampliano le possibilità della carta beverage in ristoranti, bistrot e wine bar.

Il trend del low alcol e il vino in miscelazione

Una delle ragioni per cui vino e cocktail stanno diventando un binomio di tendenza è l’interesse crescente verso drink con bassa gradazione alcolica. Il vino consente di creare cocktail più leggeri ma comunque ricchi di gusto e struttura. Questa tendenza “low alcol” è sempre più apprezzata da un pubblico consapevole, che ricerca qualità, identità territoriale e bevute più equilibrate. I bartender oggi giocano con il vino per dare nuova vita ai classici, creare twist stagionali o proporre esperienze di degustazione alternative.

Una nuova era per il vino miscelato

Il matrimonio tra vino e cocktail non è una moda passeggera, ma una vera evoluzione del gusto e della cultura del bere. Integrare il vino nella mixology significa valorizzare la biodiversità vitivinicola italiana, reinterpretare la tradizione con creatività e aprire nuove strade alla sperimentazione. Dai cocktail da brunch ai drink da after dinner, dai grandi classici alle creazioni più moderne, il vino si sta dimostrando un alleato prezioso del bartender contemporaneo.

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Lorenzo Ferri
Lorenzo Ferri
Appassionato di mixology, vini e distillati. La mia missione è raccontare le storie dietro i migliori locali, bar e cocktail bar, esplorando anche il mondo del vino e dei liquori. Amo viaggiare per scoprire le tradizioni e le innovazioni che rendono unici i sapori di ogni città. Se si parla di abbinamenti cibo-cocktail, potete contare su di me: adoro sperimentare combinazioni che sorprendono il palato.

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