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Vino greco: storia, vitigni e rinascita enologica

La Grecia vanta una delle tradizioni vitivinicole più antiche del Mediterraneo. Dai vini resinati dell’antichità al rilancio contemporaneo, il vino greco racconta una storia fatta di cultura, territori unici e varietà autoctone. Questo approfondimento ripercorre le tappe principali dell’evoluzione enologica del Paese, valorizzando le produzioni d’eccellenza e i nuovi trend del mercato internazionale.

Foto di Greek Gastronomy Guide

Un patrimonio antico tra mito e civiltà

Nel panorama del vino mediterraneo, la Grecia occupa un posto speciale

La coltivazione della vite risale a oltre 6.000 anni fa, radicandosi nella quotidianità e nella spiritualità del mondo antico. Dioniso, il dio del vino e della fertilità, simboleggia il legame profondo tra questa bevanda e la dimensione sacra, sociale e culturale.

Le celebrazioni in suo onore – le cosiddette Orge Dionisiache – trasformavano il consumo di vino in rito collettivo. La bevanda era presente nei momenti cruciali della vita pubblica e privata, dalle cerimonie religiose ai banchetti aristocratici. Grazie alle colonie della Magna Grecia, la tradizione vinicola ellenica influenzò anche la nascente civiltà italica.

Nel tempo, la produzione si consolidò e si rafforzò, con particolare intensità nelle isole dell’Egeo e nel Peloponneso. Durante l’Impero Bizantino, i monasteri conservarono e diffusero l’arte del vino, rendendo Costantinopoli uno snodo fondamentale per il commercio vinicolo del Mediterraneo orientale.

Il lungo periodo di dominazione ottomana, iniziato nel XV secolo, segnò una battuta d’arresto. Le restrizioni imposte alla viticoltura provocarono un forte calo produttivo e indebolirono la filiera. Solo nel XIX secolo, con il ritorno all’indipendenza, il Paese poté iniziare una lenta e progressiva rinascita.

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Foto by Laura Frattini Sommelier

Una rinascita enologica guidata dalla qualità

Dalla crisi ottomana alla valorizzazione dei vitigni autoctoni

La vera svolta per il vino greco è arrivata solo negli ultimi decenni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la ripresa fu lenta, ma a partire dagli anni ’90 il settore ha conosciuto un’importante accelerazione. Tecnologie moderne, formazione internazionale e nuove visioni imprenditoriali hanno rilanciato l’enologia greca a livello globale.

Oggi il focus è sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni e sulla capacità di raccontare il territorio attraverso il vino. La Grecia ha saputo trasformare la propria eredità storica in un punto di forza competitivo, conquistando premi internazionali e l’attenzione di buyer e appassionati.

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Retsina: l’identità in una bottiglia

Pochi prodotti raccontano la storia del vino greco come la Retsina. Questo bianco resinoso, prodotto principalmente con uve Savatiano e Roditis, nasce da una pratica antica: aggiungere resina di pino al mosto per conservarlo meglio nei contenitori di terracotta.

Nel tempo, la Retsina è diventata simbolo di autenticità e convivialità. Ancora oggi rappresenta una nicchia importante del mercato locale e sta vivendo una nuova stagione di sperimentazione. Alcune cantine la interpretano in chiave moderna, esaltandone la freschezza, l’equilibrio e la capacità di accompagnare piatti della cucina mediterranea.

Secondo fonti recenti, la sua incidenza sul mercato interno è di circa il 10%, ma la sua rilevanza culturale e simbolica è ben più ampia.

Una biodiversità unica al mondo

La Grecia è una vera miniera di vitigni autoctoni: se ne contano oltre 300, molti dei quali sono il risultato di millenni di adattamento a microclimi e territori specifici.

Nicola Prati
Nicola Prati
Classe 1981. Subito dopo la maturità classica, inizia a collaborare con la ‘Gazzetta di Parma’ (2000): una collaborazione giornalistica che durerà otto anni. Contemporaneamente, dal 2005 al 2008, fa parte dell’ufficio stampa del Gran Rugby Parma. Successivamente, fra le altre esperienze lavorative, quella nell’ufficio comunicazione interna di Cariparma Credit Agricole e nella direzione relazioni esterne del gruppo Barilla. Le sue due più grandi passioni sono tutti gli sport e la musica. A queste, si aggiungono la lettura, i viaggi e la cucina. Collabora con ApeTime da gennaio 2021.

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