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I World’s 50 Best Bars sbarcano a Barcellona e danno una borsa di studio

Si cambia set. La cerimonia dei World’s 50 Best Bars da Londra passa a Barcellona. L’appuntamento, dal vivo, è per martedì 4 ottobre. E non è la sola novità…

World’s 50 Best Bars Sono stati indetti dei nuovi premi, ma la vera notizia è un’altra: i World’s 50 Best Bars lanciano anche la prima borsa di studio 50 Best Bars The Blend Scholarship.

World’s 50 Best Bars: la borsa di studio

Ecco la vera grande novità dell’edizione 2022: è stata lanciata una borsa di studio aperta a tutti i barman di qualsiasi parte del mondo con almeno 21 anni e con meno di tre anni di esperienza. Prevede ben due stage: al Connaught a Londra e al Katana Kitten a New York City, nonché una visita al The Blend by Beam Suntory di Madrid. In premio, pure 500 sterline a settimana di spese di soggiorno per godersi le città. I tre finalisti saranno ospitati alla cerimonia di premiazione del 2022, dove sarà annunciato anche il 50 Best Scholar inaugurale.

corpse reviverCome funziona la votazione

L’elenco è compilato dai voti della World’s 50 Best Bars Academy, che comprende più di 650 esperti di bevande con una parità di genere del 50/50, tra cui rinomati barman e consulenti, autori di drink e specialisti di cocktail di tutto il mondo. L’Accademia dei votanti è distribuita in 28 regioni geografiche globali, ciascuna guidata da un presidente dell’Accademia che seleziona i votanti della propria regione, con una distribuzione dei votanti studiata per riflettere il relativo sviluppo e la sofisticazione del settore dei drink e la concentrazione di bar di qualità in ogni regione. Ogni votante esprime sette voti in base alle sue migliori esperienze nei bar degli ultimi 18 mesi, ma se non ha potuto viaggiare, può fornire cinque voti dal suo paese o dalla sua SAR. I votanti sono tenuti a rimanere anonimi e le votazioni sono riservate, sicure e giudicate in modo indipendente da Deloitte.

Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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