HomeCittà e AperitivoIl Bar Vitali a Roma: il posto del cuore nel quartiere Monteverde

Il Bar Vitali a Roma: il posto del cuore nel quartiere Monteverde

Una piccola gemma nascosta che sorprende…

Da fuori pensi sia solo un bar, per un caffè e cornetto e via, entri e scopri aperitivi che meritano, poi vieni a sapere che a pranzo c’è un menu che merita la sosta, e infine torni anche la sera (per ora solo quella del venerdì) e vorresti fosse sempre aperto!

In un quartiere storico di una Roma che sa d’antico, sospeso tra le pendici del Gianicolo e la brulicante Trastevere che a pochi passi già strizza l’occhio a Ostiense, c’è un bar storico (dal 1914) intriso di un’aura poetica come pochi.

Un’istituzione per il quartiere Monteverde, non a caso distinto come Monteverde Vecchio, quartiere residenziale fatto di spazi e respiro, strade alberate, qualche villino inizio Novecento e piccoli giardini su piazze tranquille. Mercati rionali, botteghe di vicinato e oasi di convivialità urbana come il Bar Vitali dal 1914.

Con quella insegna anni ‘50 all’angolo, il rampicante che accarezza le mura, i tavoli fuori fatti apposta per crogiolarsi al sole, il Bar Vitali ha sempre avuto un suo perché, a tutte le ore. Quasi un rifugio familiare. Vuoi il caffè della mattina, la brioche, il giornale, le chiacchere fino a tirar tardi che viene voglia di un piatto caldo.

Il Bar Vitali a Roma

Già, perché qui si è sempre preparato anche il pranzo. Ogni giorno (dal lunedì al sabato) un piatto di minestra, un primo asciutto e poi polpette, magari uno spezzatino. Tutto qui. Il Bar Vitali ha coccolato intere generazioni, sfamato avventori di passaggio. Seduti ai tavoli nelle due salette nascoste, oltre il bancone, tra arredi semplici, piccolo borghesi rimasti intatti nei decenni.

In questa oasi di convivialità e spiriti – già perché qui si è anche sempre bevuto bene – da due mesi sono arrivati due amici, professionisti giovani ma determinati a lasciare questo posto così come gli anziani proprietari l’avevano sempre mantenuto ma a ridargli anche una nuova vita. Farlo conoscere oltre la cerchia dei residenti.

Uno dei due in particolare, con esperienze nell’alta ristorazione e nella migliore hôtellerie capitolina, ha intuito che il segreto del Bar Vitali è proprio quel fascino un po’agée, quella sua aria autentica d’altri tempi.

E così non solo ha lasciato gli arredi rinfrescandoli appena, ma è sceso in cantina e ha recuperato gli oggetti d’allora.

Una vecchia bilancia, una Olivetti Lettera 22, un grammofono, una lampada di design modernista, qualche quadretto da “Piccolo Mondo Antico”, vecchi poster pubblicitari, una credenza. Non ha cambiato nulla delle due salette, a cui si accede da una porta insospettabile oltre il bancone del bar, se non aggiungere delle luci basse su vecchie bottiglie d’epoca.

Ha chiamato al suo fianco un giovane cuoco (neanche 40 anni), Stefano Savoca dalla mano lieve e saporita, una bella tecnica appresa nella cucina stellata addirittura di Aroma al Colosseo, e un’inclinazione per la cucina siciliana da cui proviene, e quella di Roma che da anni lo ha visto crescere.

Ora in questa sorta di “secret restaurant” (non foss’altro perché dal bar neanche lo intravedi, e devi sapere che ci sono quelle due sale accoglienti e quasi domestiche), si pranza ogni giorno con un menu eclettico e goloso, mai banale e anzi sorprendente, che peraltro sceglie anche di scandire un calendario settimanale, come a Roma si è sempre fatto, con piatti che cambiano ogni giorno.

Il Bar Vitali a Roma

La sera per cena (ancora solo il venerdì sera) il menu si fa più sintetico ma anche leggermente più creativo, mantenendo pur sempre prezzi imbattibili.

E allora ecco per esempio il Tentacolo di polpo glassato alla brace con funghi e mirtillo, il Risotto al limone, gamberi rosa e tarallo napoletano, la Pancia di tonno al barbecue, friarelli e bernese.

Si mangia proprio bene al Bar Vitali anche se uno dei momenti clou, come ci si aspetta ad un vero bar, resta l’aperitivo: 15 signature tra spremuti, miscelati, brillanti e special del mese accompagnati da snack mai banali. Si sta seduti, oppure in piedi al bancone, fuori ai tavoli o a capannelli di persone, si rimane a lungo col bicchiere in mano e gli sfizi da spiluccare fino che arriva l’ora di cena perché da un posto così non andresti mai via.

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Laura Ruggieri
Laura Ruggieri
Romana di ben più che sette generazioni, ha cominciato a raccontare luoghi e persone in diretta dai microfoni di Radio Rai proseguendo come giornalista freelance per Il Mattino, Gente Viaggi, Sette del Corriere della Sera, Gulliver, Dove, Vie del Gusto e molte altre. Per dieci anni ha firmato le pagine Roma di Urban Magazine senza perdere neanche una novità. Ora le nuove aperture continuano a non sfuggirle ma ama tornare soprattutto nei posti del cuore. Dal 2000 ha uno Studio di Comunicazione e Ufficio Stampa e si occupa di arte, musica, lifestyle, hôtellerie, food and wine.

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