HomeBirraBirre lager americane: evoluzione e reinterpretazione dello stile tedesco

Birre lager americane: evoluzione e reinterpretazione dello stile tedesco

Le birre lager artigianali negli USA tra innovazione, identità e tecniche tradizionali

Uno sguardo oltreoceano: come stanno evolvendo le birre lager realizzate negli USA? Come viene reinterpretato lo stile tedesco?

Birre lager americane: in diversi articoli pubblicati su questa rivista abbiamo avuto modo di parlare della scuola birraria americana, che, a partire dalla seconda metà degli anni ’70, ha dato vita ad uno dei movimenti artigianali più importanti di tutto il mondo, sia rivisitando iconici stili di altre tradizioni che inventandone di nuovi.

La varietà di materie prime e la nascita di stili originali

L’ampiezza del territorio e la conseguente molteplicità di coltivazioni possibili hanno sempre messo a disposizione dei mastri birrai a stelle e strisce una grande varietà di materie prime: per questo motivo sono nati prodotti originali come le Pumkin Ale, ovvero le birre a base di zucca. Una referenza ancora di nicchia e prettamente americana, difficile da reperire al di fuori degli Stati Uniti.

Le lager tedesche e la loro diffusione globale

L’esatto contrario del celebre stile lager di origine tedesca che oltreoceano, soprattutto negli ultimi anni, è oggetto di numerose rivisitazioni: proprio di questo si è parlato in un recente convegno svoltosi a Indianapolis. Come noto, si tratta della tipologia birraria più diffusa al mondo: il suo successo risiede nel profilo aromatico semplice e rinfrescante, in grado di conquistare consumatori di ogni età. Originarie della Baviera (XV secolo), le lager si sono sviluppate con l’introduzione del ‘Reinheitsgebot’, ovvero il celebre ‘Editto della Purezza della Birra’ del 1516 che imponeva l’uso di soli tre ingredienti: orzo, luppolo e acqua.

Una birra per tutti: dall’accessibilità all’evoluzione

Con il tempo alla ricetta si è aggiunto il lievito e oggi queste birre coprono il 90% dei consumi di prodotti brassati nel mondo e spesso rappresentano la porta d’ingresso per i giovani al mondo della bevanda. Recentemente, inoltre, stanno guadagnando popolarità anche tra i consumatori di lunga data che desiderano ridurre l’apporto alcolico senza rinunciare alla qualità.

Il ruolo dei birrifici artigianali americani

Due caratteristiche che sono l’obiettivo del lavoro dei birrifici artigianali americani, celebri per il loro spirito pionieristico e l’approccio innovativo alla produzione: oggi, in modo particolare, continuano a sperimentare introducendo nuove varietà di luppoli, adottando moderne tecniche di produzione e utilizzando per la fermentazione alcune tipologie di lieviti alternative.

La rivoluzione parte dalla Boston Lager

La storia della lager artigianale americana è iniziata nel 1984 grazie alla Boston Beer Company fondata da Jim Koch che utilizzò una ricetta familiare ideata 150 anni prima in Missouri per produrre la Samuel Adams Boston Lager dal suo antenato Louis Koch. Questa birra introdusse i consumatori statunitensi a un mondo di sapori delicati, in grado di competere con quelli delle birre importate dall’Europa: proprio per questo motivo oggi la Boston Lager è diffusa in tutto il Paese e all’estero e ogni lotto viene ancora assaggiato da Jim Koch per controllarne la qualità.

Il convegno di Indianapolis e il caso Boston Beer Company

Una bevanda che è stata presa ad esempio durante il convegno di Indianapolis per discutere del successo che, in generale, stanno riscuotendo le rivisitazioni americane dello stile tedesco. Shelley Smith, manager della Boston Beer Company, ha attribuito la diffusione di questa birra alla meticolosa attenzione ai dettagli e alla qualità delle materie prime.

Un pubblico maturo ma ancora in espansione

John McElhenny, senior brand manager della Samuel Adams, ha invece evidenziato come la Boston Lager abbia conquistato un’ampia fetta di pubblico soprattutto fra gli uomini e le donne di età compresa fra i 40 e i 55 anni che hanno vissuto in prima persona l’inizio della rivoluzione artigianale americana.

La nuova sfida: birre leggere per giovani consumatori

Il medesimo dirigente ha spiegato che, proprio per questo motivo, il suo birrificio sta ora puntando sulla crescita della categoria delle Light Lager, con il lancio di una nuova birra pensata per i consumatori più giovani che sono alla costante ricerca di sapori più leggeri ma di qualità.

L’approccio di The Bold Mariner Brewing

Kerrie Stacks, co-proprietaria del birrificio ‘The Bold Mariner Brewing (situato a Norfolk in Virginia e inaugurato nel 2015) ha invece sottolineato l’importanza di produrre Lager sempre pulite, fresche e facili da bere e ha aggiunto: “La costanza qualitativa e l’affidabilità del prodotto sono due fattori determinanti”.

L’innovazione tra lieviti, luppoli e semplicità

La sua azienda, situata accanto alla più grande base navale del mondo, è frequentata da personale militare che apprezza la semplicità delle birre proposte dalla casa: questo grazie all’innovazione nelle varietà di lieviti e luppoli utilizzati che stanno ampliando il ventaglio delle possibilità aromatiche per le Lager, con dei risultati a volte sorprendenti.

Le Hoppy Lager e la visione di Jack’s Abby

Jack Hendley, co-proprietario del ‘Jack’s Abby Craft Lager’ situato a Framingham in Massachusetts, ha guardato ancora più avanti nel tempo, delineando le possibili evoluzioni del mercato: a suo avviso sarà la categoria delle Hoppy Lager (birre caratterizzate da un’elevata luppolatura che conferisce un aroma e un gusto amaro e fruttato alla bevanda) a conquistare un posto di assoluto rilievo nelle preferenze dei consumatori americani.

L’evoluzione dei lieviti e dei metodi produttivi

Hendley, inoltre, ha sottolineato i progressi nella produzione del malto e nella conoscenza dei lieviti: le nuove varietà di ceppi ibridi potrebbero colmare il divario tra alta e bassa fermentazione. Un gap da livellare anche esplorando varietà di orzo più antiche e metodi innovativi di lavorazione per rispondere alla crescente domanda globale di questa tipologia di birra.

Il ritorno della Landbier in chiave americana

Un’altra tendenza emergente della quale si è discusso a Indianapolis è la volontà di alcuni birrai artigianali di creare uno stile Lager identitario applicando tecniche tradizionali a ingredienti locali per ottenere una sorta di Landbier tedesca, ovvero una bevanda che esprima appieno le caratteristiche del territorio di produzione.

L’affinamento in legno: tra rischio e creatività

L’innovazione più audace adottata dai mastri birrai americani però, con ogni probabilità, è quella che prevede l’utilizzo del legno per affinare le Lager: l’uso delle botti conferisce nuovi aromi alla birra come, ad esempio, delle leggere sfumature resinose e dei sentori di quercia e di rovere. Pur non rappresentando la tipologia birraria migliore per un affinamento in botte, le Lager potrebbero rivelarsi un ottimo mezzo per esplorare le mille sfumature che il legno è in grado di conferire alla birra e quindi rendere ancora più inconfondibili le rivisitazioni americane dello storico stile brassicolo tedesco.

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Nicola Prati
Nicola Prati
Classe 1981. Subito dopo la maturità classica, inizia a collaborare con la ‘Gazzetta di Parma’ (2000): una collaborazione giornalistica che durerà otto anni. Contemporaneamente, dal 2005 al 2008, fa parte dell’ufficio stampa del Gran Rugby Parma. Successivamente, fra le altre esperienze lavorative, quella nell’ufficio comunicazione interna di Cariparma Credit Agricole e nella direzione relazioni esterne del gruppo Barilla. Le sue due più grandi passioni sono tutti gli sport e la musica. A queste, si aggiungono la lettura, i viaggi e la cucina. Collabora con ApeTime da gennaio 2021.

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