Non è la sola. Anzi. Carlotta Linzalata è una delle tante -brave- bartender che ha lasciato il bancone. E senza rimpianti. Amava il suo mestiere, sia chiaro, però da quando è stata assunta da una grande multinazionale ha due vantaggi. Non solo riceve uno stipendio migliore, ma gode anche di maggiori garanzie. E qui fa una riflessione…
“Non c’è dubbio: è necessario cambiare davvero mood. Senza tutele e in assenza di nuovi regolamenti, non c’è futuro. O si modifica qualcosa realmente o le professioni legate al mondo dell’ospitalità saranno a rischio d’estinzione. Ed è un enorme peccato, perché l’ospitalità fa parte del nostro DNA“, commenta Carlotta Linzalata.
Di certo, oggi non c’è da stupirsi se manca il personale nel mondo dell’ospitalità.
Il settore da troppo tempo è viziato, depresso e frustrato da stipendi non adeguati all’impegno richiesto ai professionisti del settore.
Senza contare che in Italia sappiamo sia davvero raro ottenere un contratto totalmente in regola nel settore dell’ospitalità e della ristorazione. Quindi? È un disastro.
Ma scopro che non è (quasi mai) così. Al contrario.
In molti di voi affermano di ricevere meno di 1700 euro. E in tantissimi prendono il 10-20% fuori busta. E c’è chi arriva persino ad avere in nero il 40% dello stipendio.
Si auspica da anni una riforma fiscale, ma non si riesce a fare niente.
Risultato? Siamo quasi rassegnati all’idea che non possa esserci un’alternativa più virtuosa.
Ma così è scacco matto.
Che rabbia.