HomeEditorialeChupito o shottino: cosa sono, come si fanno, significato e migliori ricette

Chupito o shottino: cosa sono, come si fanno, significato e migliori ricette

Tutto quello che devi sapere su uno dei protagonisti assoluti del mondo della mixology moderna

Chupito o shottino: il significato di un piccolo grande rito

Chupito o shottino è il termine che nel linguaggio del bar identifica un piccolo bicchiere di liquore o cocktail concentrato, pensato per essere consumato in un unico sorso. La parola “chupito” deriva dallo spagnolo “chupito” che significa “piccolo sorso”, mentre “shottino” è un adattamento italiano del termine inglese “shot”. Entrambi fanno riferimento a una bevuta rapida, di solito servita in bicchieri da 20 a 60 ml. Oggi chupiti e shottini non sono solo un modo per iniziare o chiudere una serata, ma veri e propri protagonisti della socialità, grazie alla loro varietà di colori, sapori e presentazioni creative.

Quando sono nati i chupiti e gli shottini

Le origini del chupito o shottino si intrecciano con la storia del consumo di liquori. I primi “shot” come li conosciamo oggi si sviluppano nel corso dell’Ottocento negli Stati Uniti, dove si diffonde l’uso di bicchieri piccoli per servire whisky o bourbon in dosi rapide, pratiche ed economiche.

In Spagna e in America Latina, il chupito si afferma come modo tradizionale di gustare distillati locali come il tequila, consumato tutto d’un fiato accompagnato da rituali come il sale e il limone. Negli anni Ottanta e Novanta, la cultura del chupito esplode anche in Italia, diventando protagonista nelle discoteche, nei pub e nei locali serali, spesso associato a brindisi collettivi e giochi conviviali.

Come si prepara un chupito o shottino perfetto

La preparazione di un buon chupito o shottino richiede attenzione a tre elementi fondamentali: qualità degli ingredienti, proporzioni corrette e presentazione. La base può essere un distillato puro, un liquore dolce o una miscela di più componenti. Alcuni chupiti vengono serviti lisci, altri sono flambé (fiammeggianti), altri ancora prevedono l’aggiunta di panna o la stratificazione degli ingredienti.

La scelta del bicchierino è importante: il vetro deve essere spesso, capace di resistere anche a eventuali variazioni di temperatura se si opta per chupiti ghiacciati o fiammeggianti. I migliori bartender curano anche l’aspetto visivo, giocando su colori, consistenze e decorazioni per rendere ogni sorso un’esperienza unica.

I migliori chupiti e shottini da provare almeno una volta

Tra i chupiti più iconici troviamo il B-52, composto da Kahlua, Baileys e Grand Marnier stratificati in un gioco di colori e densità. Il Brain Hemorrhage, con liquore alla pesca, Baileys e una goccia di grenadina, simula l’aspetto di un piccolo cervello immerso in un liquido trasparente.

Il Kamikaze è uno dei più classici: vodka, triple sec e succo di lime, perfetto per chi ama i sapori forti. Per chi cerca qualcosa di più dolce, il Baby Guinness, fatto con Kahlua e Baileys versati in modo da imitare un mini bicchiere di birra scura con schiuma chiara, è una scelta popolare. Non possono mancare i chupiti a base di tequila, come il classico Tequila Shot servito con sale e lime, oppure varianti più complesse come il Mexican Flag, a strati verde, bianco e rosso.

Chupiti flambé: spettacolo ed emozione in un sorso

Una variante scenografica molto amata nei locali è il chupito flambé, in cui il contenuto del bicchierino viene acceso con una fiamma viva.

Questo tipo di shottino richiede attenzione e destrezza da parte del bartender, sia per motivi di sicurezza che per preservare il sapore. Tra i più celebri c’è il Flaming Lamborghini, dove una miscela di Kahlua e Sambuca viene incendiata e poi completata con liquori versati su una cascata fiammeggiante. La spettacolarità della preparazione è parte integrante dell’esperienza, trasformando il semplice gesto di bere in un momento memorabile.

I chupiti analcolici: la nuova frontiera della mixology inclusiva

Negli ultimi anni si è affermata anche la tendenza dei chupiti analcolici, pensati per chi desidera vivere il rito del brindisi senza consumare alcol.

Si preparano utilizzando succhi concentrati, bitter analcolici, infusi di erbe e spezie, con le stesse tecniche di stratificazione e decorazione dei classici shottini alcolici. I chupiti analcolici sono perfetti per eventi aziendali, feste con bambini o semplicemente per chi vuole alternare durante la serata. Alcune idee originali includono il Virgin Rainbow, con strati di sciroppo di granatina, succo d’arancia e menta, oppure il Tropical Sunrise, a base di ananas, mango e ginger ale.

L’importanza della qualità degli ingredienti

Anche se un chupito viene consumato in pochi secondi, la qualità degli ingredienti è fondamentale per il risultato finale. Distillati economici o sciroppi troppo zuccherati possono compromettere l’esperienza.

I migliori locali selezionano attentamente vodka, tequila, rum, liquori e succhi, privilegiando etichette artigianali o premium. Il ghiaccio, quando presente, deve essere cristallino e inodore. Anche i dettagli come la scelta di lime freschi, panna fresca montata al momento o decorazioni naturali fanno la differenza tra un chupito banale e uno indimenticabile.

Quando e come servire i chupiti: regole e galateo

I chupiti si servono principalmente in due occasioni: all’inizio di una serata come modo per rompere il ghiaccio o alla fine, come chiusura conviviale. Nei locali di tendenza, vengono spesso presentati in sequenze tematiche, con vassoi colorati che propongono diversi sapori e colori.

Il galateo del chupito prevede che si beva tutto d’un fiato, senza sorseggiare, possibilmente dopo aver brindato in modo collettivo. Alcuni chupiti prevedono piccoli rituali prima del consumo, come leccare il sale o mordere uno spicchio di lime, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente.

I chupiti più strani e originali dal mondo

In giro per il mondo esistono chupiti davvero bizzarri. In Russia spopola il Russian Roulette, un vassoio di shot identici di cui uno solo contiene vodka superpiccante. In Messico è celebre il Sangrita Shot, dove al tequila si accompagna un bicchierino di succo speziato di pomodoro, arancia e lime.

In Australia il Cement Mixer propone Baileys e lime: una volta in bocca, il lime fa coagulare la crema creando una consistenza inaspettata. Anche in Italia si stanno diffondendo chupiti innovativi, come quelli aromatizzati al tartufo bianco o alle spezie mediterranee, pensati per conquistare anche i palati più curiosi.

Un sorso di festa, ovunque nel mondo

Chupito o shottino rappresentano non solo una modalità di consumo veloce ma un vero e proprio rituale sociale.

Che si tratti di un tequila shot tra amici, di un elaborato B-52 preparato con maestria o di un chupito analcolico per brindare in leggerezza, ogni sorso porta con sé un concentrato di convivialità, creatività e cultura. In ogni angolo del mondo, il piccolo grande bicchiere continua a unire generazioni e tradizioni, evolvendosi senza mai perdere il suo spirito originario.

FAQ (Domande frequenti)

Che cos’è un chupito o shottino?
Un chupito o shottino è una piccola dose di liquore o cocktail servita in bicchieri da 20 a 60 ml, pensata per essere consumata tutta d’un fiato.

Qual è la differenza tra chupito e shottino?
“Chupito” è il termine spagnolo per “piccolo sorso”, mentre “shottino” è l’adattamento italiano dell’inglese “shot”. Entrambi indicano la stessa tipologia di bevanda.

Quando sono nati i chupiti e gli shottini?
Gli shottini nascono nell’Ottocento negli Stati Uniti come modo rapido di consumare whisky, mentre i chupiti si affermano in Spagna e America Latina con tradizioni legate al tequila.

Come si prepara un buon shottino?
Serve scegliere ingredienti di qualità, rispettare le proporzioni e curare la presentazione. Alcuni shottini sono semplici, altri stratificati o flambé per un effetto spettacolare.

Esistono chupiti analcolici?
Sì, i chupiti analcolici utilizzano succhi di frutta, sciroppi e infusi speziati, mantenendo il rito del brindisi anche senza alcol.

Leggi anche: I 10 cocktail più bevuti al mondo

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Lorenzo Ferri
Lorenzo Ferri
Appassionato di mixology, vini e distillati. La mia missione è raccontare le storie dietro i migliori locali, bar e cocktail bar, esplorando anche il mondo del vino e dei liquori. Amo viaggiare per scoprire le tradizioni e le innovazioni che rendono unici i sapori di ogni città. Se si parla di abbinamenti cibo-cocktail, potete contare su di me: adoro sperimentare combinazioni che sorprendono il palato.

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