HomeEditorialeConfronto tra ottobre 2019 e 2021: cosa cambia per i cocktail bar

Confronto tra ottobre 2019 e 2021: cosa cambia per i cocktail bar

Cocktail bar: facciamo un confronto tra ottobre 2019 e 2021, fra fatturato e abitudini. Ecco lo scenario.

Partiamo dalla buona notizia. Eccezioni a parte, se si chiede ai gestori dei bar di fare un confronto tra ottobre 2019 e 2021 la maggioranza è soddisfatta in termini di cassetto. Insomma, rispetto a due anni fa, ha incassato di più.

Attenzione, però. Questo non significa che abbiano avuto più clienti. A fronte di un incasso superiore va considerato che c’è stato anche un generale taglio dei costi. Per esempio, c’è chi ha ridotto l’orario di apertura eliminando il servizio a pranzo e chi ha deciso di anticipare l’orario di chiusura notturno. In entrambi casi, si sono ridotte le uscite del personale e delle bollette.
confronto
Da sinistra, Cristian Lodi e il barman Patrick
CONFRONTO DI ABITUDINI
Una scelta abbastanza diffusa è quella di anticipare l’orario di chiusura, anche perché più di un gestore osserva che i clienti hanno perso l’abitudine di fare tardi la notte. “Prima del Covid il sabato alle 2 del mattino dovevo mandare via gli avventori, oggi intorno a mezzanotte il locale inizia già a svuotarsi. E durante la settimana, dopo le 23 c’è un giro ridotto di tavoli”, mi raccontano diversi gestori.
Tra questi, Cristian Lodi titolare del Milord di Milano. Dove per caso ieri sera ci siamo trovati ad ascoltare la conversazione di due clienti seduti vicino al nostro tavolo.

“La verità? Se confronto la mia vita di ottobre 2019 con quella di oggi, esco meno con le amiche. Ci siamo disabituate al rito del bicchiere insieme al bar”, ha osservato con una nota di tristezza una bella donna sui 30 anni che sorseggiava un Gin Tonic.

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Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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