A Firenze, in zona Novoli, lo spaccio della distilleria urbana Du.It propone tutto quello che serve per farsi l’aperitivo a casa: dai cocktail ready-to-drink agli stuzzichini di qualità.
Cocktail ready-to-drink, ma anche tutti gli stuzzichini (di qualità) per accompagnarli, dalle patatine ai taralli pugliesi, dai grissini alle olive fino ai filetti d’acciughe: ecco l’offerta della prima “aperitiveria” in Italia. Un negozio aperto da poche settimane a Firenze, dedicato ai prodotti take away per godersi il rito dell’aperitivo italiano anche a casa. L’idea è di Tommaso Pieri, patron della distilleria urbana Du.It a Coverciano, che vuole fare di questo locale a Novoli un vero punto di riferimento per gli amanti dell’aperitivo, quelli che lui, con un accattivante neologismo, chiama “aperitivers“.
All’interno, oltre agli spirit artigianali di Du.It, anche in formato “tascabile” da 10 cl (dalla grappa al whisky, dal vermouth al gin, dalla ratafia al limoncello), si trovano twist di cocktail classici in bottiglietta come il Negroni del Centenario, il Dirty Apple Martini, il Florentine Boulevard o il Leonardo’s Genius, passando per l’Italian Mule e il Margatina Mediterraneo (ma altri ancora arriveranno nel prossimo futuro), tutti prodotti dalla stessa Du.It e pronti per essere stappati e degustati.
Per affiancarli, inoltre, ci sono diversi tipi di patatine fritte aromatizzate, olive, salse, filetti d’acciuga, specialità selezionate nelle fiere di settore, oltre a una buona scelta di toniche premium. Uno “spaccio dell’aperitivo” pensato in particolare per quella fascia di pubblico che per qualsiasi motivo – mancanza di tempo o la stanchezza, magari alla fine di una giornata di lavoro – non riesce a concedersi un classico aperitivo al bar.
Non solo: la nuova “aperitiveria” si propone anche come un punto di incontro, un luogo dove fare cultura dell’aperitivo fra formazione e informazione, come spiega lo stesso Tommaso Pieri in questa intervista ad ApeTime.
“Coinvolgiamo gli aperitivers, anche su YouTube”
A quale target punta la “bottega” dell’aperitivo?
A quello degli “aperitivers”, termine che abbiamo coniato come crasi di “aperitivo lovers”. Fra tanti negozi dedicati agli amanti del vino o della birra, c’era secondo me un vuoto nell’offerta per coloro che, in alternativa al bar, si preparano l’aperitivo a casa. Così ho deciso di lavorare alla selezione di acque toniche, patatine e taralli artigianali di qualità, in grado di valorizzare questo momento importante della giornata.
E infatti, proprio agli “aperitivers” si rivolge anche il canale YouTube che avete lanciato.
L’idea è quella di coinvolgere sotto la definizione “aperitivers” tutto il mondo che ruota attorno al rito dell’aperitivo, in maniera indipendente rispetto alla distilleria urbana Du.It. Tant’è che, su YouTube, non metto in primo piano quest’ultima: il format dei video parte sempre dalla presentazione di un prodotto di cui ho massima stima, raccontato in un’ottica di degustazione professionale, per poi abbinarlo a qualche nostra referenza.
Guardando ai cambiamenti delle abitudini fra i più giovani, qual è secondo te il loro approccio all’aperitivo? Che cosa chiedono?
Non lo so, in queste poche settimane di apertura non siamo ancora riusciti a farci un’idea precisa, anche perché, a essere sincero, il nostro target principale è fra i 25 e i 55 anni. In generale, i giovani che vengono da noi sono interessati a tutto. Poi certo, guardandomi attorno noto un grandissimo interesse su prodotti a bassa gradazione alcolica, al quale andiamo incontro con la nostra variegata offerta di toniche (che intendo ampliare ulteriormente), con le quali si può “giocare” su tantissimi drink, non solo sul Gin Tonic.
“In arrivo anche i low alcool”
Proponete anche ready-to-drink low alcool o analcolici?
Analcolici no, almeno per il momento, perché la loro realizzazione richiede tecnologie di cui attualmente non disponiamo. Non escludo di proporli in futuro, anche se il mio sogno è innanzi tutto quello di realizzare un amaro senz’alcool, che sia buono come quelli (alcolici) che già produciamo… I cocktail low alcool, invece, arriveranno a breve: quelli ora disponibili sono tutti dalla gradazione sostenuta, ma abbiamo imbottigliato solo una parte della produzione, ne abbiamo già pronti di più leggeri.
Quali sono i drink più richiesti finora?
Con mio stesso stupore, sono tutti richiesti allo stesso modo. Forse perché, proponendo dei particolari twist di classici famosi come Negroni, Moscow Mule e via dicendo, i clienti in questa prima fase sono attratti dalla curiosità di provarli, quindi non è ancora emerso un vero “best seller”.
In futuro il format potrebbe essere esportato anche in altre città?
Non è nei nostri programmi. Du.It Shop è un luogo di ricerca e lo showroom di Du.It. Uno spazio in cui, oltre a fare commercio, realizziamo incontri, momenti di formazione e di informazione su tutto ciò che riguardi l’aperitivo. E’ un concept che richiederà molto impegno già a Firenze, figuriamoci a pensare di riproporlo a Milano o a Venezia… Detto questo, in futuro chissà…
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