Fase 2, la cocktail list si legge con il codice QR
Prima del lockdown la maggior parte dei locali disponeva di una cocktail list con supporto fisico. Adesso però, che ne viene richiesta la sanificazione dopo ogni contatto, molti locali hanno dovuto lasciarla in cassetto. Ecco cosa cambia
Risultato? Spopolano le cocktail list con codice QR, insomma, elettroniche. “Hanno il vantaggio che non si deteriorano e permettono, a costo zero, di rinnovare l’offerta a seconda della domanda, nonché di offrire una selezione di proposte quotidiane o settimanali in base ai prodotti acquistati o alle bottiglie da fare girare”, osserva Fabio Morelli, titolare di Agua Sancta a Milano.
Non è tutto: c’è chi non solo ha introdotto una drink list con codice QR, ma anche una versione usa e getta in carta, come il Potafiori e il Mint Garden di Milano.
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.