Continua il nostro viaggio per il mondo, e dopo l’Albania, andiamo in Algeria
Tango, il brand leader del mercato interno, dal 2008 fa parte del gruppo Heineken.
Il Paese più grande per estensione del continente africano, nonostante la quasi totalità della popolazione sia fortemente legata alla fede e alla cultura musulmana, che vieta il consumo di bevande alcoliche, ha una propria produzione di vino e birra. Basti pensare che per quanto riguarda il primo, l’Algeria ha sempre ricoperto un ruolo di una certa importanza: nell’antichità, ai tempi dell’Impero Romano, quello algerino era addirittura considerato uno dei migliori vini.
Se da un lato quindi abbiamo aziende attive in questi settori, dall’altro va sottolineato come sia difficile reperire tali prodotti in Algeria: non è infatti possibile, come faremmo noi, acquistarli in un supermercato. Per gustare un bicchiere di vino o una birra è necessario recarsi presso i bar degli hotel delle catene internazionali che sono sempre ben riforniti oppure in uno dei pochi locali (spesso nascosti, senza insegne all’esterno) che propongono alcoolici.
La reperibilità varia da zona a zona del Paese: per esempio è più facile trovarli nella città di Orano, secondo centro per importanza dell’Algeria, situato sulla costa a 400 km dalla capitale rispetto ad altre località fra le quali la stessa Algeri dove nel corso degli anni sono stati chiusi diversi locali che vendevano questi prodotti
BIRRIFICIO TANGO
Focalizzando l’attenzione sulla birra, scopriamo che il brand leader del mercato interno si chiama Tango ed il suo moderno sito produttivo è situato a Rouiba, a 30 chilometri da Algeri. A partire dal 2008 fa parte del gruppo Heineken che già allora aveva guardato con interesse all’Algeria dove i consumi di prodotti brassicoli stavano crescendo del 10% annuo, motivo per cui questa azienda contava già 350 dipendenti e produceva 750 mila ettolitri all’anno.
Attualmente nel portfolio della birreria troviamo sei diversi prodotti, di cui due vanno per la maggiore.
Al primo posto c’è la Tango Blonde che come tutte le birre di questo Paese, anche a causa del clima, presenta una bassa gradazione alcolica: 4,8%. Tipica birra chiara di color giallo paglierino e schiumosa, presenta un retrogusto amaro ed è molto rinfrescante.
La seconda, la Tango Samba, caratterizzata da una gradazione alcolica ancora inferiore (4,2%), seppur di aspetto simile alla prima, si distingue, oltre che per la diversa forma della bottiglia, per un gradevole profumo di mais e il sapore dolce del malto che spicca sull’amaro del luppolo.
BRASSERIE STAR D’ALGERIE
Spostandoci nell’entroterra della costa orientale, nella cittadina di El-Kseur, troviamo invece la Brasserie Star d’Algerie che annovera circa 200 dipendenti. Il prodotto di punta di questo birrificio è la lager AlbraÜ: una bionda dalla bassa gradazione (4,6%) caratterizzata da un’abbondante schiuma cremosa, da un bel giallo paglierino e da un sapore nel quale predomina il dolce del malto anche se non mancano note amare date dal luppolo.

Troviamo infine la lager Beaufort che da gennaio 2020 fa parte del gruppo francese Castel, il quarto per importanza in Africa nella produzione di birra e bevande, il quale per l’acquisizione ha investito circa 7 milioni di euro. Questa birra presenta una schiuma contenuta, un giallo intenso e una presenza maggiore di luppolo rispetto alle altre lager prodotte in Algeria.

Come visto quindi, contrariamente a quello che è il pensiero comune, non manca la produzione brassicola in questo paese del Nordafrica, ma i volumi di vendita e i consumi si scontrano con uno dei dogmi della religione musulmana che rendendoli di difficile reperibilità ne rallenta molto, se non addirittura bloccandone, la crescita.




