Il Prosecco “col fondo” è la versione più originale e tradizionale del Prosecco, chiamato così dai produttori della zona per via del residuo sul fondo della bottiglia.
Viene fatto rifermentare in bottiglia senza alcuna filtrazione e a differenza del metodo classico non viene effettuata la “dégorgement”, quindi conserva all’interno il suo naturale deposito di lieviti.
Si presenta nel calice con un colore più velato rispetto al Prosecco classico, questa caratteristica non va vista come un difetto ma come un pregio, rappresenta la genuinità e naturalezza del vino stesso, poco lavorato in cantina e estremamente digeribile.
Storia o leggenda raccontano che prima dell’avvento del metodo Charmat/Martinotti il Prosecco si facesse così, poi la tecnica è andata in disuso soppiantata dall’autoclave, ritenuta da molti la tecnologia di fermentazione migliore per valorizzare il Prosecco.
Alcuni produttori hanno deciso di continuare a produrre Prosecco “col fondo”, che piace al pubblico per la sua asciuttezza e acidità (che si affievolisce allungando i tempi di fermentazione in bottiglia) e perchè trasmette un’idea di naturalità.
Si usa “caraffare” questo vino, per staccare il sedimento o il fondo di lieviti nobili, anche se ad alcuni piace berlo “al naturale”, proprio come me!!
Molto criticato il prosecco classico negli ultimi anni per la sua bolla evanescente nel bicchiere (frutto di un troppo breve periodo di affinamento), a un residuo zuccherino tutt’altro che trascurabile, a lieviti (e quindi profumi) sempre uguali a se stessi, con uso o meglio abuso di pesticidi.
Questo il motivo per cui oggi voglio farvi conoscere 5 piccoli produttori di prosecco col fondo, a base Glera, che si distinguono per sostenibilità in vigna e dal carattere unico.
- sᴜ ᴀʟᴛᴏ ᴄᴏʟ ғᴏɴᴅᴏ ɪɴᴅɪɢᴇɴᴏ
𝑺𝒐𝒄𝒊𝒆𝒕𝒂 𝑨𝒈𝒓𝒊𝒄𝒐𝒍𝒂 𝑳’𝑨𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒓𝒄𝒊𝒂. - ᴢᴀɴᴏᴛᴛᴏ ᴄᴏʟ ғᴏɴᴅᴏ
𝒁𝒂𝒏𝒐𝒕𝒕𝒐 𝒔𝒓𝒍 - 1.11 ғᴀʟ
𝑨𝒛. 𝒂𝒈𝒓. 𝑳𝒆 𝒓𝒊𝒗𝒆 𝒅𝒆 𝑵𝒂𝒅𝒂𝒍 - ɴᴀᴛᴜʀᴀʟᴍᴇɴᴛᴇ ғʀɪᴢᴢᴀɴᴛᴇ
ᴄᴀsᴀ Bᴇʟғɪ
𝑪𝒂𝒏𝒕𝒊𝒏𝒂 𝒗𝒊𝒏𝒊 𝑨𝒓𝒎𝒂𝒏𝒊 𝑨. 𝒔𝒓𝒍 - ʀɪғᴇʀᴍᴇɴᴛᴀᴛᴏ sᴘᴏɴᴛᴀɴᴇᴀᴍᴇɴᴛᴇ
Cᴀ’ᴅᴇɪ ᴢᴀɢᴏ
𝑨𝒛. 𝒂𝒈𝒓. 𝑪𝒂’ 𝒅𝒆𝒊 𝒁𝒂𝒈𝒐




