HomeFoodLa pesca artigianale dell'Isola del Giglio diventa presidio Slow food

La pesca artigianale dell’Isola del Giglio diventa presidio Slow food

Un nuovo presidio Slow food è nato nelle scorse settimane per contribuire alla salvaguardia della pescosità del Tirreno, e in particolare dei fondali prossimi all’Isola del Giglio, Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano. Il presidio in questione è appunto la “Pesca artigianale dell’Isola del Giglio”.

L’iniziativa è stata presa da sette pescatori che vogliono fare in modo che la pesca tradizionale, con il suo rispetto degli equilibri naturali, contribuisca ad uno sfruttamento sostenibile del pesce in quel mare.

Le problematiche che hanno portato a questo risultato, sono quelle comuni un po’ a tutte le aree marine, in particolare a quelle che hanno vissuto un grande sviluppo turistico: l’arrivo in massa dei turisti ha provocato una sempre maggiore richiesta di pesce, e un sempre maggiore sfruttamento, non tanto da parte dei pescatori locali, ma soprattutto da parte dei tanti che arrivano da fuori. E sono proprio questi i peggiori, non tanto per questioni campanilistiche, quanto perché certamente un pescatore locale è più attento allo sfruttamento della risorsa, perché dovrà sfruttarla anche nei mesi e negli anni a venire; un pescatore proveniente da fuori tende invece a fare razzia sconsiderata, nella consapevolezza che tanto il giorno dopo andrà a pescare da un’altra parte.

pesca artigianale ola del giglio

«Ci vorrebbero rispetto e buon senso da parte di chi viene a pescare in queste acque – ha detto Ido Cavero, referente dei sette pescatori che aderiscono al Presidio –. Certi giorni capita di uscire dal porto e di non poter calare le reti perché dappertutto ci sono le bandiere che segnalano che altri stanno già pescando, barche che usano chilometri e chilometri di reti e fanno la pesca forzata»

I pescatori tradizionali si sono dati un disciplinare che norma tempi e modi per pescare, proibisce lo strascico e altre tecniche dannose e fissa le norme delle maglie. L’area di riferimento per la pesca tradizionale e artigianale dell’Isola del Giglio si estende per un miglio attorno alle isole di Giannutri e Giglio.

“Appena dopo la nascita del presidio, i ristoratori locali hanno in buona parte compreso l’importanza della scelta e hanno iniziato a sostenere i pescatori locali – si legge nel comunicato slow food – solo una pesca libera da logiche predatorie è capace di salvaguardare il patrimonio storico-culturale dell’isola”.

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Redazione ApeTime
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