HomeIntervisteMondo delle api e apicoltori, sono sempre più le difficoltà

Mondo delle api e apicoltori, sono sempre più le difficoltà

Sono tanti anni che si parla di difficoltà delle api e del mondo degli apicoltori. Eppure, viene fatto troppo poco per cercare di invertire la rotta. E il cambiamento climatico peggiora le cose.

Ne parliamo con Armanda Manghi apicoltrice attiva da oltre 35 anni con la sua famiglia nelle colline parmensi (Medesano, Pr).

“Ci mettiamo alle spalle un altro anno terribile – dice Armanda – noi abbiamo avuto un calo della produzione dell’80% e stiamo tutt’ora nutrendo le api, perché la stagione è stata ed è tutt’ora disastrosa”.

Armanda ha avviato la sua attività apistica (ora certificata biologica) seguendo una passione del marito, che proveniva da una famiglia di agricoltori e che aveva iniziato ad allevare le api per svincolarsi dall’agricoltura intensiva di famiglia.

I due giovani apicultori presero (dopo lunghe ricerche) una casa in collina da ristrutturare, in un luogo che all’epoca (qualche decina di anni fa) era adatto ad ospitare le loro arnie che poi sono cresciute e sono ora 600, sparse in tutta la provincia di Parma.

Negli anni, con passione e sacrificio, Armanda e il marito hanno in pratica realizzato quello che anche oggi è il sogno di molti giovani ragazzi: vivere di agricoltura trasferendosi in campagna.

api famiglia manghi

“All’epoca la collina era il luogo ideale per avere api e produrre miele, negli ultimi anni sempre di meno – dice Armanda – Si susseguono inverni troppo caldi che disorientano le piante seguiti da primavere fredde che impediscono una bella fioritura e il lavoro delle api, ed estati aridissime come quella appena conclusa; un inferno per le nostre povere api. Negli ultimi anni siamo infatti costretti a spostare le nostre arnie verso la pianura, nelle zone più umide vicino al Po. Data la scarsità di fiori inoltre, anche la nostra produzione è cambiata – prosegue Armanda – difficilmente si riesce a fare un miele uniflorale, siamo passati a fare quasi sempre dei miele millefiori, che distinguiamo per la provenienza a seconda di dove sono le arnie delle api che lo hanno prodotto.”

“Il miele che produciamo lo vendiamo principalmente tramite il consorzio Conapi che ci assiste su tanti aspetti e cui dobbiamo molto, siamo cresciuti con loro, hanno sempre garantito che il miele italiano rimanesse di qualità e fosse pagato un giusto prezzo sul mercato. Oltre al miele biologico produciamo polline e propoli: l’idea era quella, con la nostra attività, di dar lavoro anche alle nostre figlie – conclude Armanda – ma per come stanno andando le cose, purtroppo, non c’è da farci molto conto”.

Redazione ApeTime
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