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Per la birra meglio il vetro o la lattina?

Un quesito sempre attuale, anche alla luce delle nuove tendenze: per la birra meglio la bottiglia di vetro o la lattina di alluminio?

Per molto tempo si è pensato che il modo migliore per conservare la birra fosse in bottiglia: negli ultimi anni invece si è affermata una nuova tendenza, ovvero quella della bevanda conservata in lattina, soprattutto per quando riguarda la produzione artigianale.

Molti birrifici non industriali, a partire da quelli statunitensi, hanno infatti iniziato ad usare questo materiale per l’imbottigliamento delle loro specialità brassicole: in questo articolo cercheremo dunque di capire quale dei due materiali fra alluminio e vetro sia migliore

La questione, più che mai dibattuta, si presenta anche piuttosto intricata, ricca di spunti di riflessione e quindi troppo interessante per lasciarla riposare nel cassetto dopo che, in passato, le abbiamo già dedicato un articolo: questo anche per il semplice fatto che non vi ancora traccia di veri e propri approcci scientifici a questo tema.

Partiamo dall’aspetto (sul quale torneremo) che, per primo, balza all’occhio: quello estetico. Immaginarsi al ristorante, magari impegnati in una serata importante, a scegliere e ordinare una birra per poi vedersi recapitare in tavola un paio di lattine. Questo potrebbe irrimediabilmente minare le sorti della serata: in tal senso la bottiglia, senza dubbio, apporta un valore aggiunto all’acquisto, soprattutto se ci troviamo in un locale di un certo tipo.

Passiamo ad analizzare un altro elemento molto interessante, ovvero quello ecologico: inquina di più una bottiglia di vetro o una lattina di alluminio? Se recuperati mediante una raccolta differenziata effettuata correttamente, si tratta di due materiali riciclabili, che possono essere impiegati più volte.

Il vetro però, una volta trattato a dovere, si può riutilizzare un numero infinito di volte, senza che abbia perso nessuna delle sue caratteristiche: l’alluminio, invece, di processo in processo, è soggetto all’ossidazione, ovvero si modifica, diventando, da un certo punto in poi, non più riutilizzabile, almeno per quanto riguarda la destinazione alimentare, come nel caso della conservazione della birra.

Per quanto riguarda invece il dispendio energetico, fatta salva una parte più o meno analoga di materie prime vergini che devono comunque essere aggiunte al prodotto riciclato, un altro dato interessante è quello relativo all’energia necessaria per ricreare il contenitore: per la bottiglia il risparmio è di circa un quarto rispetto alla produzione ex novo, mentre per l’alluminio il dato si aggira attorno al 7%.

Diverso il discorso legato al trasporto, più pratico per una lattina che è meno ingombrante e facilmente impilabile: essendo il vetro più pesante, il consumo di carburante per il viaggio, riferito alla stessa quantità di birra, sarà sicuramente maggiore e costerà di più sia a chi spedisce che a chi acquista il carico.

Il contenitore in alluminio quindi, facendo due calcoli, risulta essere più economico per i produttori, ma soprattutto per gli acquirenti, con un risparmio ovviamente proporzionale ai quantitativi acquistati: questo aspetto fa quindi pendere la bilancia della convenienza a favore della lattina.

Ma in termini di qualità del prodotto? E’ ormai assodata l’assoluta non invasività dei materiali, nel senso che nessuno dei due (salvo infezioni da cattiva pulizia, ma questo, chiaramente, è un discorso diverso) altera le qualità organolettiche del contenuto. Un rischio questo che, anni fa, interessava soprattutto l’alluminio: il problema è stato superato grazie all’inserimento di una pellicola appositamente studiata che viene posizionata nella parte a contatto con la birra.

I prodotti brassicoli però sono anche una bevanda ‘viva’, destinata ad acquisire con il tempo un’intensità aromatica sempre maggiore: il vetro è un materiale che, senza dubbio, si presta assai di più rispetto all’alluminio a favorire questo processo di affinamento delle qualità della birra.

Per questo motivo, nonostante i tentativi, anche efficaci, di molti birrifici di dotare le lattine di rivestimenti interni in grado di limitare questo problema, esiste sempre una qualche differenza di gusto tra una birra conservata in bottiglia o, viceversa, in contenitori di alluminio, a favore della prima.

Per quanto riguarda la protezione dalla luce invece il vetro, per quanto scuro possa essere (verde, o ancora meglio marrone scuro, sono i colori ideali da questo punto di vista, motivo per cui quasi tutte le bottiglie in commercio sono solo di queste due tonalità), non potrà mai garantire la stessa impenetrabilità di una lattina.

Se da un punto di vista tecnico e pratico dunque ciascuna delle due soluzioni ha dei pro e dei contro, per quanto riguarda l’estetica del prodotto infine non vi è dubbio che sia migliore il vetro, non solo in occasioni importanti o in contesti di una certa eleganza, come sottolineato in precedenza: la bottiglia infatti, in generale, si presenta come un prodotto di fascia più alta, mentre la lattina, nell’immaginario collettivo, oggi è ancora associata all’idea di un prodotto mediocre.

La varietà di forme e tipologie di bottiglie differenti, senza dubbio, aiuta a dare carattere alla bevanda che, in alcuni casi, può diventare anche un prodotto pregiato, ideale per tutte le occasioni, anche quelle più formali: una caratteristica, quest’ultima, che le lattine di alluminio, almeno per ora, non possono avere.

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