In un quadro sempre più complicato come quello che si va delineando per la situazione peste suina nelle regioni del nord Italia (e in particolare in Lombardia ed Emilia Romagna, regioni cruciali per l’economia di questo settore), dalla Sardegna giunge una notizia che quantomeno apre un po’ alla speranza, accende una luce in fondo al tunnel.
La commissione Europea ha infatti deciso di abrogare le ultime misure restrittive in vigore nell’isola per la peste suina africana, riconoscendo di fatto che la malattia è stata eradicata, anche se ci sono voluti la bellezza di 40 anni. È dal 2019 che nessun caso di peste è stato riscontrato, 4 decenni appunto dal primo caso che venne registrato nel 1978.
Quarant’anni anni son tanti, ma bisogna considerare che la fase decisiva della lotta alla malattia è iniziata solo nel 2014 con la creazione di una “unità di progetto” che effettivamente in quattro anni è riuscita a eliminare la malattia dal suolo sardo, e questa vuole appunto esser la nota di speranza: che questa esperienza sarda possa tornare utile nelle regioni che ora sono colpite: anche gli obiettivi difficili che talvolta sembrano inarrivabili si possono comunque raggiungere. Nella stessa sessione decisionale la commissione Europea si è espressa anche per l’uscita di alcune zone della Calabria, del Piemonte e della Liguria dalle aree in cui si applicano le restrizioni più severe. “Sono due buone notizie per gli allevatori – ha detto Giovanni Filippini, commissario straordinario Peste Suina Africana – l’applicazione delle corrette strategie dimostra come sia possibile ottenere dei risultati. Dobbiamo continuare a lavorare nelle altre zone interessate dal virus per contrastare la diffusione della peste suina africana con l’obiettivo di una completa eradicazione”.
