La pizza fritta è una delle espressioni più autentiche della cultura gastronomica napoletana. Nata in un contesto di difficoltà economiche, si è trasformata negli anni in uno degli street food più amati e riconoscibili del panorama partenopeo. A differenza della classica pizza al forno, questa variante si prepara immergendo l’impasto in olio bollente, donandole una consistenza croccante all’esterno e soffice all’interno, e un sapore intenso e avvolgente che conquista al primo morso.
Origini umili e spirito creativo
La nascita della pizza fritta risale al secondo dopoguerra, un periodo in cui il popolo napoletano faceva i conti con la scarsità di mezzi e risorse. L’idea geniale fu quella di friggere l’impasto della pizza, meno costoso e più accessibile rispetto alla cottura in forno a legna. Bastava poco: farina, acqua, sale, un po’ di lievito e dell’olio caldo. Inizialmente venduta dalle donne fuori dai bassi napoletani o agli angoli delle strade, la pizza fritta si impose subito come un pasto gustoso, economico e saziante.
Ingredienti semplici, gusto straordinario
La ricetta tradizionale della pizza fritta prevede un impasto base molto simile a quello della pizza classica, ma è il ripieno a fare la differenza. I più comuni includono ricotta di pecora, cicoli (ciccioli di maiale), provola affumicata e pomodoro. Una volta sigillato il “calzone”, si immerge nell’olio caldo finché non diventa dorato e fragrante. Alcune versioni prevedono anche aggiunte moderne, come salame napoletano, pepe nero, friarielli o persino ingredienti vegetariani per i palati più contemporanei.
La pizza fritta nella cultura popolare
Oltre a essere un piatto tradizionale, la pizza fritta è entrata nell’immaginario collettivo italiano grazie anche al cinema e alla televisione. Celebre la scena del film “L’oro di Napoli” (1954) in cui Sofia Loren interpreta una pizzaiola che vende pizze fritte “a otto giorni”, cioè a credito. Quella scena ha contribuito a trasformare la pizza fritta in un vero e proprio simbolo della resilienza, dell’ingegno e della generosità partenopea.
Dove gustare la migliore pizza fritta
Oggi la pizza fritta si può trovare nei migliori locali di Napoli e in numerose friggitorie storiche, soprattutto nei quartieri popolari come la Sanità, il Centro Storico o Forcella. Tra i nomi celebri spiccano “La Masardona”, “Antica Friggitoria Masardona”, “Zia Esterina Sorbillo” e “O’ Sfizio d’a Notizia”. Alcuni di questi locali hanno contribuito a far conoscere la pizza fritta anche al di fuori del territorio napoletano, portandola in giro per l’Italia e nel mondo.
Le varianti
Non esiste una sola pizza fritta. Oltre alla classica “ripiena”, esiste anche la versione “montanara”, ovvero una pizza fritta tonda, condita in superficie con sugo di pomodoro, parmigiano e basilico, come una margherita ma in chiave più rustica. La montanara è un altro pilastro dello street food napoletano, perfetta per un boccone veloce durante una passeggiata o una sosta tra amici.
Un trend in crescita anche fuori Napoli
Negli ultimi anni, grazie alla riscoperta dei cibi tradizionali e della cucina di strada, la pizza fritta ha conquistato anche i palati del Nord Italia e delle grandi capitali europee. Festival, eventi gastronomici e fiere regionali dedicano spazi sempre più ampi a questo piatto iconico, attirando turisti e food lover incuriositi dalla sua storia e dal suo sapore irresistibile.
Pizza fritta e nutrizione: un equilibrio possibile?
Sebbene venga considerata un cibo calorico, se preparata con ingredienti di qualità e in olio ben gestito, può essere inserita senza eccessi anche in un’alimentazione equilibrata. La frittura perfetta evita l’eccessivo assorbimento di olio e garantisce croccantezza e digeribilità. Il segreto è nella temperatura: mai sotto i 180°C e con olio pulito.
Il fascino eterno
La pizza fritta non è solo un piatto, ma un racconto vivo della Napoli popolare, creativa e generosa. Ogni morso racchiude una storia, un ricordo, un profumo che attraversa le generazioni. È street food, è tradizione, è passione. Un cibo che nasce dal basso, ma che ha conquistato anche le cucine gourmet e i menu dei ristoranti più raffinati. Un pezzo di storia gastronomica italiana che continua a far innamorare chiunque lo assaggi.