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Porto Flip: il drink che resiste nella lista IBA, ma che in pochi bevono

A base di vino Porto, brandy e tuorlo d’uovo, era consumato già nel 1700 dai marinai. Ma oggi il Porto Flip lo conoscono in pochi. E in pochissimi lo ordinano.

Ai tempi che furono i Flip erano semplicemente bevande calde con la birra, in un secondo tempo sostituita dalle uova, popolari tra i marinai inglesi.

Il Porto Flip appare per la prima volta nel manuale “The Modern Bartenders Guide” (1884) di O.H. Byron, con una ricetta semplice ma raffinata. L’aggiunta di brandy e una spolverata di noce moscata, introdotte successivamente, lo elevarono a cocktail iconico nei salotti del XIX secolo.

Jerry Thomas

La codificazione moderna è merito di Jerry Thomas, il “padre della mixology americana”, che nel 1887 ne definì le versioni fredde e calde, rendendolo adatto a ogni stagione.

La Ricetta Classica del Porto Flip

Secondo l’International Bartenders Association (IBA), la ricetta tradizionale include:

  • 1,5 cl di brandy
  • 4,5 cl di vino Porto rosso
  • 1 cl di tuorlo d’uovo

Preparazione:

  1. Shakerare energicamente tutti gli ingredienti con ghiaccio.
  2. Filtrare in una coppetta da cocktail ben fredda.
  3. Guarnire con una spolverata di noce moscata.

Un cocktail semplice da preparare ma ricco di gusto e storia.

Twist del Porto Flip

Se il Porto Flip classico è poco richiesto, un discorso diverso vale per le sue varianti moderne. Qualche esempio?

  • Con Chartreuse: aggiunge note erbacee complesse.
  • Con crema di latte: rende il drink più vellutato, simile a un Egg Nog.
  • Con spezie come cannella o chiodi di garofano: per un profilo aromatico più ricco e speziato.

Questi twist mantengono l’essenza originale, ma offrono nuove prospettive al palato.

Abbinamenti 

Il Porto Flip si sposa perfettamente con dessert e piatti intensi:

  • Cioccolato fondente: l’amarezza del cioccolato si bilancia con la dolcezza del cocktail.
  • Formaggi erborinati: il gorgonzola crea un contrasto intrigante con la cremosità del drink.
  • Dolci alle noci o mandorle: esaltano le note calde e complesse del vino Porto.

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Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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