Riparte Cibus 2022, la Grande fiera dell’agroalimentare italiano nella sua capitale d’elezione, Parma, cuore della Food valley italiana.
La manifestazione si terrà alle fiere di Parma dal 3 al 6 maggio e potrà fregiarsi quest’anno del raggiunto obiettivo della “carbon neutrality” ovvero la garanzia che tutte le emissioni generate dall’evento, siano compensate da progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici.
I numeri dell’evento son di tutti rispetto, in buona sostanza numeri da pre-pandemia: sono attesi 2000 buyer dalle zone più importanti del mondo, 3000 espositori italiani, 50 milaoperatori esteri professionali della distribuzione e della ristorazione e 70 mila visitatori di cui un 10% proveniente dall’estero. Nei padiglioni sarà presente anche un’area dedicata ai prodotti più innovativi, che saranno selezionati da una giuria di esperti.
Per Ivano Vacondio presidente di Federalimentare il Food & beverage rappresenta oltre che un importante settore della nostra economia, anche un elemento di coesione sociale, un dettaglio da tenere particolarmente presente in un momento storico ed economico così difficile.

E proprio questo concetto viene ben evidenziato anche dal titolo del convegno di apertura “La responsabilità economica e sociale dell’agroalimentare italiano – Come continuare a garantire l’accesso al Cibo e al Lavoro durante e dopo le crisi, attraverso un nuovo modello di sviluppo sempre più sostenibile” convegno cui è stato invitato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La Fiera sarà seguita da tutte le principali testate giornalistiche di carta stampata e web, la Rai sarà media partner ufficiale e Radio 24 allestirà uno studio in fiera dal quale trasmetterà in diretta. “Difendere l’authentic italian e supportare le nostre esportazioni: da 40 anni questa è la missione che condividiamo con Federalimentare”, ha commentato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma. L’edizione 2022 “tornerà ai livelli pre-pandemia – ha concluso – dal 3 al 6 maggio ancora una volta il mondo verrà a vedere di persona il miracolo del made in Italy alimentare”.




