La storia del rum è indissolubilmente legata a quella della tratta degli schiavi.
Premessa: il Manuale di Jim Meehan, bartender, scrittore ed eminenza del bartending, è uscito in Italia a fine 2019. E fu proprio allora che noi incontrammo l’autore a Roma, al Club Derrière Secret Bar, per parlare di rum e tendenze.
Se ancora non lo conoscessi, tieni presente che Meehan era stato già autore di un libro ispirato al The Savoy Cocktail Book di Harry Craddock, The PDT Cocktail Book, per poi indagare il senso stesso del bartending e incoraggiato il dialogo su come si gestisce un bar nella sua seconda opera, Il Manuale di Jim Meehan.
Un testo di oltre 450 pagine pubblicato in Italia dalla casa editrice Readrink che spazia da tecniche e strumenti a nozioni sulla gestione di un locale o informazioni sul bar design passando per le ricette e per le sezioni con le schede sui distillati.
Un saggio ricco di utili notizie, una sorta di approfondito Bignami, che ti suggeriamo vivamente perché riassume gli elementi base da tenere presente.
Noi-però- con Meehan, come ti accennavamo, abbiamo parlato in particolare di rum. E, più nello specifico, del legame tra il distillato di canna da zucchero o di melassa gli schiavi e la Giamaica.
TRE COSE CHE FORSE NON CONOSCI SUL RUM
Partiamo dalle origini. Il rum è…?
Un distillato di sciroppo di canna da zucchero o di melassa. Non esiste un disciplinare sul rum che può essere classificato in una vasta gamma di categorie a partire dal colore: bianco, dorato e scuro. Va detto, però, che il colore dice ben poco sulla sua età dal momento che spesso il caramello di sintesi viene aggiunto tanto ai rum dorati giovani quanto quelli più maturi per mantenere sempre costante il colore del prodotto finale.
La storia del rum è indissolubilmente legata a quella della tratta degli schiavi…
È indubbio. Da quando Colombo scoprì le Indie Occidentali, terre dal suolo vulcanico perfetto per la coltivazione della canna di zucchero -che era il petrolio dell’epoca-, si intensificò un ignobile scambio noto come commercio triangolare.
Che cos’era il commercio triangolare?
Un sistema consolidato di commercio.
Gli schiavi africani venivano barattati nelle Indie Occidentali in cambio di melassa. La melassa, poi, veniva scambiata con il rum in America; mentre il rum era dato in cambio di altri schiavi in Europa. Il commercio triangolare durò fino alla guerra anglo-americano del 1812, a seguito della quale cominciò l’emancipazione degli schiavi inglesi.
Ma il rum quando entra nella storia della Marina Militare Britannica?
Nel 1687. Da fonti storiche si apprende che, allora, la Marina Militare Britannica inizia a rifornire tutti i membri della sua flotta con mezza pinta al giorno di rum giamaicano per sostituire la birra che tendeva a guastarsi nel corso delle lunghe e calde traversate a bordo delle navi. Il volume alcolico, ai tempi, era di ben 58 gradi (parliamo di un rum navy-strenght)!
Perché fu scelto il rum giamaicano tra tutti, in particolare?
Perché i piantatori giamaicani furono i primi a differenziare i propri rum rispetto a quelli delle altre colonie inglesi imparando a padroneggiare l’arte della fermentazione lunga con il dunder, ossia il residuo acido della distillazione.
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.