Settore ortofrutticolo: un settore importante per l’Italia. Lo sa bene il ministro delle politiche agricole Patuanelli che ha spinto perché fosse considerato centrale nel piano strategico nazionale in elaborazione proprio dal “suo” ministero.
Il 2021 è stato l’anno internazionale della frutta e della verdura. E oggi parlare del settore ortofrutticolo, dopo due anni di pandemia e adesso pure la guerra tra Russia e Ucraina, è essenziale, soprattutto relativamente alle (mancate o carenti) strategie legate alla produzione agricola alimentare.
Negli ultimi decenni in vari settori tante colture sono state abbandonate per la maggior convenienza dell’importazione; oggi però questi prodotti rischiano di non arrivare o di arrivare a prezzi fuori controllo.
Il ministro delle politiche agricole Patuanelli in un discorso alla FAO ha ricordato come l’ortofrutta sia un settore molto importante per l’Italia e sia stato ad esso conservato un ruolo centrale nel piano strategico nazionale in elaborazione proprio dal “suo” ministero. Un piano che prevede linee di indirizzo volte a migliorare il funzionamento delle filiere, ridurre gli sprechi utilizzando sottoprodotti oltre a rafforzare ricerca, innovazione e investimenti per garantire nuovo slancio.
“Il settore ortofrutticolo – ha ricordato Patuanelli – rappresenta il 25% della produzione agricola e il 21% delle esportazioni, per un valore oltre 9 miliardi di euro. Su circa 860 mila ettari coltivati, si producono 24,5 mln di tonnellate di alimenti, con alcune colture più rappresentative come uva da tavola, pere, mele e kiwi che sono anche particolarmente vocate all’export”.
Tra le iniziative adottate per aiutare il settore educando al consumo consapevole di alimenti sani, anche diverse campagne che hanno riguardato le scuole. Patuanelli ha poi ricordato come negli ultimi 10 anni l’Italia abbia raggiunto importanti traguardi nel campo dell’agricoltura biologica e integrata, e ha anche auspicato che anche a livello internazionale siano sempre più favorite e condivise le pratiche di produzione sostenibile, che sono anche quelle maggiormente in grado di assicurare un reddito dignitoso agli agricoltori.