Si inaugura a Torino mercoledì 10 aprile (e sarà aperto al pubblico dal giorno dopo) Shaker: non l’ennesimo cocktail bar, dalla formula più o meno originale, bensì il primo bar robotico “stabile” in Italia.
“Robotico” significa che in questo bar i drink (cocktail, ma anche caffè e cappuccini) saranno preparati e serviti da un braccio meccanico comandato da una intelligenza artificiale, in grado di realizzare fino a 60 bevande l’ora sfruttando una bottigliera composta da 70 etichette. Anche gli ordini saranno automatizzati: attraverso una serie di tablet installati nel locale, il cliente inserirà il proprio nome e sceglierà il drink, ottenendo l’indicazione del punto di consegna al bancone in cui potrà ritirarlo pochi minuti dopo, con la possibilità di seguirne la preparazione in tempo reale sul display alle spalle del robot.
Questo non vuol dire che all’interno di Shaker non ci sarà personale in carne e ossa. Anzi, secondo Carlo Ratti (sviluppatore del progetto) ed Emanuele Rossetti (Ceo di Makr Shakr, la startup torinese che lo ha implementato), lo scopo dell’iniziativa è quello di alleggerire il personale umano dai compiti di routine, lasciandogli più spazio per esprimere la propria creatività e curare il contatto umano che resta imprescindibile in un bar. Così, accanto a Toni Compatto (così è stato battezzato il robot dello Shaker, composto da un unico braccio) lavoreranno sei persone con il compito di personalizzare l’esperienza della clientela. Anche se inizialmente si potrà soltanto scegliere fra una lista di classici, è comunque prevista la possibilità che il bar manager (umano) realizzi varianti dei cocktail sulla base delle esigenze di ogni cliente.
Collaborazione uomo-macchina
Partner di Shaker sono Martini & Rossi e Lavazza, aziende simbolo della tradizione torinese nell’ambito dei distillati e del caffè. Il locale, in via Carlo Alberto (in pieno centro di Torino), rappresenta il “flagship” di Makr Shakr, startup fondata nel 2017 sulla base del progetto nato all’interno del Senseable City Laboratory, fondato dall’architetto Carlo Ratti nell’ambito del Mit (Massachusetts Institute of Technology). Fino a oggi la società ha già installato i suoi bracci meccanici in locali sparsi fra Las Vegas, Singapore, Praga, Miami, Londra, Amsterdam, Bali e su diverse navi da crociera della Royal Caribbean, oltre che in temporary bar visti anche in Italia: uno proprio a Torino, nel 2017 in Piazza Vittorio, un altro a Milano due anni dopo, sulla terrazza dell’hotel Town House.

In ogni caso Shaker sarà aperto dalle 8 alle 23, escluso il martedì, con un’offerta che andrà dalla colazione al pranzo, fino all’aperitivo, a prezzi popolari (dopotutto, Toni Compatto non chiede nemmeno uno stipendio…). In programma, anche la possibilità di ospitare nei suoi spazi eventi di musica, spettacolo e cultura.
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