Nel nostro viaggio tra i prodotti tipici regionali, parliamo oggi della spongata, un dolce il cui periodo più tipico e tradizionale è quello natalizio.
La spongata è diffusa in diverse regioni poste tra il centro e il nord dell’Italia: Toscana, Emilia Romagna, Liguria e in qualche area più limitata anche a nord del Po. La sua origine è piuttosto lontana nel tempo, si parla addirittura di una possibile influenza ebraica che la avrebbe introdotta nella nostra tradizione. Ebraica o no la spongata è un dolce sicuramente antico, fatto con ingredienti semplici e naturali: la sua base è una pasta frolla su cui viene steso un ripieno di frutta secca e miele, speziato e ammorbidito da miele, dal vino o da liquori vari.
Come frutta secca si utilizzano principalmente mandorle, noci e nocciole, ma secondo alcune varianti anche pistacchi, arachidi o uva passa. In alcune ricette compare inoltre l’aggiunta nel ripieno di mele cotte, cotogne, pane o biscotti grattugiati o cioccolato.
Molto variabili anche le spezie utilizzate: le più comuni sono cannella e noce moscata, ma c’è chi ci mette anche zenzero, chiodi di garofano, cardamomo o scorze di agrumi candite. Tra le zone più tipiche di produzione quelle di Parma e Reggio Emilia, della Lunigiana, la zona di Sarzana e l’Appennino piacentino. Oltre a differenze un po’ più strutturate nella ricetta che si riscontrano a livello regionale, c’è poi da dire che nelle zone dove è tradizione farla in casa, ogni famiglia ha la sua ricetta. Una caratteristica di questo dolce è quella di essere conservabile per lungo tempo, nelle famiglie infatti veniva fatta ben prima di Natale per lasciare il tempo al ripieno “di farsi”. Data la sua notorietà non manca una festa ad essa dedicata, che si tiene ogni anno (di solito l’8 dicembre) a Corniglio nel Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano in provincia di Parma.
