Il viaggio di ApeTime alla scoperta dei migliori cocktail bar d’Italia fa tappa a Bari, dove il panorama della mixology negli ultimi anni si è fatto sempre più interessante.
In questo caso abbiamo selezionato tre locali che nessun amante del bere miscelato dovrebbe perdersi ogni qual volta si trovasse nella città pugliese.
Ecco i tre cocktail bar da provare assolutamente a Bari.
Restaurant cocktail bar aperto da colazione a tarda notte, si trova là dove un tempo c’era la biglietteria del teatro Kursaal. Di qui il nome. Porte e le pareti con inserti di vimini sono ancora quelle originali e anche l’arredamento in stile Liberty richiama gli antichi fasti dello storico teatro.
Non per nulla La Biglietteria, con la sua atmosfera retro, è stata utilizzata più volte come set cinematografico. Oltre a essersi affermata in città come punto di riferimento per baresi e turisti.
La cocktail list è basata su drink di facile bevuta, tra signature e rivisitazioni di classici come Old Fashioned e Old Cuban. Tra i punti di forza, una bottigliera con oltre 100 referenze e uno staff di baristi professionali in grado, a richiesta, di preparare qualsiasi classico.
Un cocktail sushi fusion bar decisamente unico nel capoluogo pugliese. Fra i primi locali a portare il sushi a Bari (impresa non facile, visto che qui il pesce crudo fa parte della tradizione), è “fusion” non sono nella proposta food, ma anche negli arredi e persino nella drink list. Tutto è frutto di un’attenta ricerca all’insegna della contaminazione, per un viaggio intorno al mondo che va dal Giappone al Sudamerica passando per la cultura francese, mediterranea, asiatica e sudamericana.
Sempre originale la cocktail list, curata del bar manager Tommaso Scamarcio e composta esclusivamente da signature. Una drink list studiata per stupire, per incuriosire e anche – naturalmente – per abbinarsi alle proposte del menu.
Fondato e gestito da Vincenzo Mazzilli e Nicola Milella, è stato il primo cocktail bar a introdurre l’alta miscelazione a Bari. Qui, in un’elegante ambientazione in stile Anni ’20 (omaggio ai secret bar americani dell’epoca del proibizionismo), si bevono tutti i classici, ma la carta punta sui signature che ripercorrono le diverse epoche della storia del bere miscelato.
La drink list si articola in 12 cocktail, tra cui Tosto Come il Pane, twist del Negroni con infusione di pane ed essenza di cereali, oppure Amminue per Primo (“amminue”, in dialetto locale, sta per mandorla), con lemon grass e rum. Tutti sono studiati facendo ampio ricorso a prodotti del territorio, così come la proposta food fra tigelle, panzerotti, mini burger e club sandwich.