Aperto pochi anni fa a Roma da Stefania Beniamini insieme con la sorella Manuela, Class Restaurant Cocktail Bar è un locale con più anime. A cena ristorante di cucina tradizionale italiana – rivisitata con qualche apporto internazionale e curata in maniera maniacale nella scelta delle materie prime -, dall’ora dell’aperitivo in poi è anche cocktail bar. Due anime accomunate dalla medesima cura della proposta e dalla stessa attenzione per il cliente. E sempre in costante contatto fra loro, a dimostrazione del fatto che la contaminazione fra cucina e bancone rappresenta un valore che pochi locali sanno cavalcare in maniera così efficace.
Lo testimonia la drink list creata da Mauro Pinci, head bartender di Class, composta da una serie di twist on classic messi a punto proprio per assecondare il gusto della clientela e anche per potersi abbinare alla proposta food. Una carta cocktail frutto di uno studio attento e di un’esperienza a 360 gradi maturata negli anni, anche all’estero. “Lavoravo come cameriere quando rimasi affascinato dal flair bartending, con le sue acrobazie spettacolari”, ci racconta Pinci. “Fu così che decisi di frequentare una importante scuola per bartender e di allenarmi per ore a casa. Dopodiché, avendo familiarità con la lingua inglese, sono andato a lavorare in Inghilterra, dove la cultura della mixology ha radici antiche: un’esperienza fondamentale per sviluppare la sensibilità per la miscelazione degli ingredienti e la conoscenza dei vari distillati. Una volta tornato in Italia, poi, ho completato la mia formazione lavorando nelle più svariate tipologie di locali, il che mi ha dato modo di conoscere ogni possibile variante in tema di bere miscelato”.
Ed è proprio grazie a questa profonda conoscenza dei “fondamentali” della mixology che la drink list di Class Restaurant Cocktail Bar ha conquistato la clientela grazie a varianti di grandi cocktail classici (citiamo fra tutti il White Negroni (twist del drink italiano per antonomasia con vermouth bianco, St Germain e profumo all’acqua di rosa, che strizza l’occhio al pubblico femminile grazie a una gradazione alcolica più contenuta rispetto al tradizionale Negroni) o l’Italian Mule (versione “mediterranea” del Moscow Mule “contaminata” con il vermouth). Ancora, sfogliando la carta, notiamo il Se sol fossi Birra, che unisce il bourbon whiskey al retrogusto amaro della birra lager. E non possono mancare alcune proposte analcoliche. “Ma la lista è un continuo work in progress, ulteriori novità arriveranno a breve”, assicura il bartender.
Peraltro, non sono solo gli ingredienti a fare la differenza: “Vengo dalla sala – continua Pinci – e mi piace lavorare a stretto contatto col pubblico. Per questo ho l’abitudine di realizzare i miei cocktail portando l’attrezzatura direttamente al tavolo del cliente: l’’effetto wow’ è assicurato, soprattutto nel caso dei drink bolla di fumo o flambé, ma soprattutto ho modo di dialogare con gli avventori per capire i loro gusti, dare loro suggerimenti e spiegare le ricette. Credo che sia importante, per contribuire a diffondere la cultura della mixology”.
Un impegno apprezzato dalla clientela, a giudicare da quanti scelgono di affidarsi proprio ai consigli del bartender. Con soddisfazione. Al punto, magari, da abbinare un cocktail ai piatti della cucina del ristorante. “Un abbinamento molto diffuso al di là della Manica, meno da noi, dove è tradizione pasteggiare con un vino o, al limite, una birra. Eppure da Class non mancano i clienti che decidono di cenare sorseggiando un cocktail. E, grazie alla sinergia fra cucina e bancone, siamo in grado di suggerire i migliori abbinamenti fra drink e food”.
Abbinamenti che del resto si ritrovano nella proposta messa a punto per l’aperitivo. Che, volendo, consente di cenare direttamente al cocktail bar contando su un’offerta di qualità e diversificata. Non certo il solito “apericena” ma un menu articolato per abbracciare tutti i gusti: prezzi contenuti, scegliendo una delle quattro formule che abbiamo studiato per accontentare ogni palato”. dall’Aperiearth (bocconcini di pollo fritto con verdure fritte o in padella e chips di patate fatti in casa) all’Aperifish (calamari, gamberi e polpettine di pesce impanati), dall’Apericrudo (tartare, carpacci e crostacei) fino all’Aperisweet (degustazione di dolci semifreddi casalinghi). “Sono molti i clienti che chiedono di accompagnare un cocktail in particolare all’Apericrudo”, osserva Pinci; “Li accontentiamo proponendo drink che ‘rispettano’ il pesce, sgrassando il palato senza coprirne il gusto”.
Per questo, dicevamo, cocktail bar e ristorante acquistano una marcia in più, quando lavorano fianco a fianco. Anche nelle occasioni in cui Class Restaurant Cocktail Bar ospita eventi e cene aziendali, come sottolinea la titolare Stefania Beniamini: “In diverse occasioni abbiamo realizzato menu speciali che abbinano cibo e cocktail studiati ad hoc, anche analcolici. Un servizio che possiamo offrire proprio grazie al continuo scambio di esperienze fra chi lavora ai fornelli e chi sta dietro il bancone”.
Class Ristorante Cocktail Bar
Via Salvatore Rebecchini, 5 – Roma
tel. 338.1145225
booking@classristorante.it




