Se sei diretto a Madrid, ti diamo una dritta. Tieni a mente questo nome: 1862 Dry Bar.
1862 Dry Bar. Come avrete intuito la data non è casuale. Ma il riferimento non è solo al primo libro di ricette di cocktail a cura del professore Jerry Thomas, bensì pure all’anno di costruzione del palazzo che accoglie il locale.

Qui vivrete la vera Madrid, berrete in modo eccellente, spenderete il giusto e riceverete una splendida accoglienza.
L’Americano, il padre del Negroni: ricetta e curiosità
Video ricetta con Denny Fiorà di Harena: il Kamikaze
I Cannabis Social Club invadono Madrid: cosa sono e come funzionano
Chiariamolo: sono assolutamente legali in Spagna dove, in base all’Articolo 12 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea («ognuno ha libertà di riunione pacifica e di associazione a tutti i livelli»), sono ammessi la coltivazione e il consumo personale della cannabis in casa e nelle sedi delle associazioni.
Posizionati sempre lontani da scuole ed edifici pubblici, non hanno vetrine sulla strada e non possono fare pubblicità. Insomma, non sono negozi anche se, per i servizi, ricordano i coffee shop olandesi.
Già, perché oltre al marijuana corner con diverse qualità in continua rotazione, tutte prodotte con la tecnica idroponica, a rendere accogliente l’ambiente ci sono pure il bar e la zona relax con divanetti, accesso wi-fi free, televisione dove gli associati possono fumare l’erba o l’hash acquistati (da un minimo di 1 a un massimo di 60 grammi al mese).
A Barcellona, dove sono nati, spesso occupano ex negozi a piano strada, a Madrid invece sono dei veri e propri speakeasy.




