90 anni di bibite San Pellegrino, 90 anni di stile italiano: cade proprio quest’anno la ricorrenza dell’invenzione della bevanda dissetante che diventò mitica, l’aranciata San Pellegrino.
Quando, nel 1932, l’allora patron dell’azienda commendator Ezio Granelli ex rappresentante di prodotti medicinali, un po’ per caso mischiò un po’ di ingredienti tra i più semplici si possano immaginare (acqua frizzante, succo d’arancia e un poco di zucchero) e inventò una bevanda dissetante che diventò mitica: l’aranciata San Pellegrino.
La bevanda fu preparata solo per esser gustata con alcuni clienti che visitavano la fiera campionaria di Milano, ma piacque parecchio, al punto che l’imprenditore si convinse a produrla su larga scala e immetterla sul mercato. Nacque così la prima di una lunga serie di bibite di successo prodotte dall’azienda. È del 1949 il lancio dell’aranciata amara, seguita nel 1958 dal Chinò San Pellegrino, anch’esso diventato mitico e prodotto con una ricetta tuttora ovviamente segreta e nel 1960 la limonata.
Terminato il filone degli agrumi, un po’ più tardi, nel 1969 ecco <Cocktail> San Pellegrino, mentre negli ultimi decenni si sono aggiunte tante altre bibite adatte ad essere miscelate anche per fare cocktail.

Punto di forza delle bibite San Pellegrino, oltre al gusto e alle ricette originali e particolarmente apprezzate, è sempre stata anche la presentazione al pubblico e la comunicazione ad esse legata, che in tutti i novanta anni si storia si è sempre appoggiata a professionisti della pubblicità e della comunicazione di primo ordine, che hanno creato campagne pubblicitarie che sono diventate pezzi di storia italiana.
Tra gli slogan più importanti “Ti voglio tanto bere” e “San Pellegrino un’aranciata esagerata“. I cartelloni pubblicitari, vere e proprie opere pop, spesso sono stati anche protagonisti di mostre ed esposizioni per la loro bellezza e capacità di essere specchio della società degli anni in cui sono stati realizzati.




