Ne avevamo parlato nei mesi scorsi e ora torniamo sull’argomento per segnalare che è partito ed ha avuto successo il corso per diventare casari di Mozzarella bufala campana DOP.
Il corso è organizzato da un Ente di formazione legato al Consorzio che si occupa della formazione di tutte le professioni legate al prodotto tipico, e si tiene alle Regie cavallerizze, all’interno del complesso della reggia di Caserta.
I partecipanti giungono da ogni luogo di Italia e da ogni precedente esperienza, quest’anno se ne segnala anche uno proveniente dagli Stati Uniti, “desideroso di far propria una tradizione unica” (ha detto).
D’altronde non è una novità che anche gli stranieri frequentino questo corso: tra i 300 studenti finora diplomati nei corsi precedenti, ve ne sono stati di provenienti da ogni angolo del globo a partire proprio dagli USA, ma anche da Australia, Regno Unito, Bolivia, Israele e India.

Michael, studente americano di quest’anno, vive in realtà in Francia dove la mozzarella di bufala è molto apprezzata, e questo lo ha spinto a cercare di imparare il mestiere.
La maggior parte dei partecipanti è proveniente invece dalla Campania, e qualcuno da altre zone d’Italia: Cuneo, Latina e Bari; l’età degli iscritti è compresa è tra i 21 e i 35 anni.
La formazione si svolgerà attraverso 500 ore di lezione divise in 200 di aula, 150 di laboratorio pratico e 150 di stage in azienda.
Un percorso ricco e impegnativo che non manca però di dare i propri frutti, se è vero che, dai dati raccolti dopo la conclusione dei corsi precedenti, nove partecipanti su dieci trovano poi molto velocemente lavoro.
“L’obiettivo – sottolinea il presidente del Consorzio Domenico Raimondo – è creare tra i giovani le figure-chiave del comparto, anche in questi tempi così incerti e difficili”.
Marco Nobis, amministratore della Mbc Service, spiega che “la Scuola di formazione lattiero-casearia del Consorzio di Tutela è stata fondata nel 2017 e colma una lacuna innanzitutto al Sud. È infatti l’unica in Italia direttamente gestita da un consorzio”.




