Aperitivo, conoscete la sua storia?
Il classico rito italiano dell’aperitivo ha una origine da riscoprire.
La prima capitale da bere? Non è Milano, ma Torino. Qui alla fine del 1700 fu inventato il Vermouth. Questo vino liquoroso aromatizzato con infusi e spezie conquistò il mondo e divenne un elemento fondamentale della storia dei cocktail.
Il vermouth nacque nella bottega di liquori e vini gestita da Antonio Benedetto Carpano, che ebbe l’idea di vendere vino aromatizzato con china, che battezzò Vermouth.
No Martini? No Party. A metà del 1800 a Pessione, in provincia di Torino, un altro produttore di vini fece fare un grande salto: era Alessandro Martini. Fondò l’azienda Martini & Rossi e portò oltre confine il vermouth bianco.
Altre aziende piemontesi storiche sono la Cinzano e la Gancia. Furono loro che fecero diventare l’ aperitivo un classico anche fra la casa reale Savoia, e fra Garibaldi e Cavour.
Milano non fu da meno, e nel 1862 Gaspare Campari inventò il famoso bitter, mentre l’azienda Ramazzotti ideò l’ aperitivo con amaro.
Ma la storia del bicchiere che apre un incontro e precede la cena tocca tanti punti d’Italia. A Venezia, con l’ aperitivo a base di Prosecco e succo di frutta fresca (Bellini, Mimosa, Rossini), e con vini in calice (ómbre o bianchetti) abbinati a piccoli cibi e spuntini (cichéti), passando per Firenze, dove fu inventato il Negroni.
Una tradizione antica, un rito che si reinventa ogni giorno.