HomeCuriositàBere birra aiuta a proteggere la vista, lo dimostra una ricerca

Bere birra aiuta a proteggere la vista, lo dimostra una ricerca

La birra viene considerata un elemento nutritivo importante in una dieta equilibrata, un’antiforfora naturale e molto altro.

Ora ,secondo uno studio statunitense, la bevanda produce anche effetti benefici sulla vista.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare in numerose occasioni, la birra, da sempre, riveste un ruolo importante nella vita e nella cultura dell’uomo: vi sono, ad esempio, testimonianze del fatto che venisse consumata tutti i giorni già novemila anni fa dato che, fra le altre cose, era considerata un’importante apportatrice di elementi nutritivi.

Le grandi antiche civiltà, inoltre, hanno fatto dei prodotti brassicoli un elemento centrale dei propri usi e costumi: dagli antichi egizi (che li impiegavano anche in occasione dei riti funebri in onore di Osiride, il dio degli inferi) ai sumeri, dall’antica Mesopotamia alla fiorente civiltà greca, dai popoli germanici fino ai romani e ai grandi monasteri del Medioevo dove anche le suore avevano il compito di produrre la birra destinata ai pellegrini.

Veniva chiamata ‘pane liquido’ e, ad esempio, gli antichi egizi consideravano la bevanda un vero e proprio medicinale naturale, tanto da farne uso fin dall’infanzia: secondo gli storici, una birra a bassa gradazione, o, in alcuni casi, diluita con acqua e miele, veniva somministrata ai neonati quando le madri non avevano latte.

birra antichità
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Questo per quanto riguarda la grande importanza data alla bevanda dalle civiltà del passato. Oggi, invece, un numero sempre maggiore di ricercatori, vista la crescente evidenza scientifica a supporto dei benefici nutrizionali e salutistici del consumo moderato di alcolici, concorda nel definire la birra molto più simile ad un cibo che ad una bevanda: viene descritta infatti come una specie di panificato in formato liquido che fornisce un importante apporto nutrizionale all’interno di una dieta sana ed equilibrata.

Uno studio, condotto in collaborazione da alcuni ricercatori italiani provenienti dalle Università di Pavia, Genova e Verona, e pubblicato sul ‘Journal of Biomedicine and Biotechnology’, ad esempio, ha dimostrato che la birra è in grado di impedire e/o rallentare la crescita e l’attività dei batteri che producono i microrganismi responsabili della formazione di placca, carie, gengivite e altre patologie dentali.

Un’altra qualità dell’antica bevanda di cui si parla in un’altra ricerca, è quella di essere un’antiforfora naturale grazie al lievito e alle vitamine del gruppo B: sarebbe infatti sufficiente lavare i capelli con una bottiglia di birra due volte a settimana per eliminare la forfora ed ottenere capelli soffici e brillanti.

Grazie a queste, ed altre proprietà, la birra può quindi oggettivamente essere considerata un elemento nutritivo importante in una dieta equilibrata: contiene infatti proteine, fibre solubili, minerali quali calcio, rame, sodio, fosforo, magnesio, potassio, ferro, selenio, silicio e fluoro, vitamine come la vitamina B1, B2, B3, B5, B6, C, E, J,  e amminoacidi importanti per il nostro organismo.

Uno studio statunitense, condotto nel Wisconsin, inoltre, ha evidenziato che un consumo moderato della bevanda produce effetti benefici sulla vista: in particolare, è stato scoperto che l’assunzione riduce il rischio di cataratta, ovvero della malattia degenerativa caratterizzata  dalla progressiva perdita di trasparenza del cristallino nell’occhio che comporta una diminuzione della vista.

vista

Lo studio ha preso in esame un campione di popolazione composto da oltre tremila persone ultracinquantenni: di questi, duemilacinquecento soggetti circa sono stati poi sottoposti ad un’accurata visita oculistica cinque e dieci anni dopo. E’ stato riscontrato che sia i forti bevitori di birra, sia chi non la consuma, rischiano maggiormente di andare incontro alla cataratta.

L’aspetto più importante emerso, secondo gli scienziati, è il fatto che i soggetti che la consumano moderatamente sono sottoposti a un rischio minore di riscontrare questa malattia. Il medesimo studio, inoltre, ha sottolineato che l’antica bevanda, sempre in quantità non eccessive, potrebbe apportare effetti benefici sui soggetti diabetici riducendo il rischio di glaucoma.

Ancora una volta quindi, in relazione ad una specifica malattia degenerativa, si è osservata una correlazione  tra assunzione di alcol ed effetti più o meno evidenti: in questo caso, si tratta di una riduzione del rischio, grazie ad un consumo moderato, del 50% rispetto all’abuso, ma anche rispetto all’astinenza.

Questa ricerca ha confermato il concetto di ‘ormesi nutrizionale’ che si manifesta su moltissimi organi ed apparati del corpo umano a seguito dell’assunzione di alcolici: si tratta del diverso effetto della quantità consumata, che può essere anche molto protettiva in piccole dosi, ma lo diventa sempre meno, fino a risultare dannosa per la salute, con l’aumentare del consumo.

Se nell’antichità quindi la birra rivestiva un ruolo di grande importanza dal punto di vista culturale, oltreché come fonte di sostentamento e soluzione medicale, oggi la scienza, con i risultati delle ricerche, conferma che può contribuire in diversi modi, realmente efficaci, alla difesa della salute dell’uomo.

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