HomeBirraBirra del borgo, in arrivo più di 40 licenziamenti

Birra del borgo, in arrivo più di 40 licenziamenti

Il birrificio laziale venduto nel 2016 alla multinazionale AB InBev, ha deciso di ridurre i posti di lavoro lasciando in piedi solo il settore della produzione.

Il colosso del settore infatti ha annunciato tramite mail che licenzierà o non rinnoverà 42 dipendenti (su 72): chiuderà i ristoranti di proprietà dell’azienda e lo stabilimento sperimentale di Collerosso (Rieti).

Inizialmente, sembrava andasse tutto secondo i piani grazie alla nuova proprietà: il birrificio era cresciuto e l’impianto sperimentale era diventato uno dei punti di forza dell’azienda grazie alle fermentazioni spontanee. Non bisogna dimenticare inoltre che, proprio in questo periodo, è nata «L’osteria», un locale nel centro di Roma che propone anche raffinatezze gastronomiche. A questo, si sono aggiunti i locali dal nome  «Il bancone» che reinterpretano l’idea di pub.

Una crescita, quella del birrificio del Borgo, testimoniata anche dal fatto di essere riuscito ad arrivare in pizzerie e ristoranti (anche di livello) fino a conquistare gli scaffali dei supermercati, preclusi a tanti piccoli produttori artigianali per diversi motivi.

Nonostante il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, sostenuto da una proprietà finanziariamente molto solida, Ab InBev ha deciso di fare retromarcia e, a gennaio 2022, di Birra del Borgo rischia di rimanere solo la produzione con la conseguente perdita del posto di lavoro per più di 40 persone.

Questa notizia, secondo alcuni esperti del settore, però non deve sorprendere: come viene riportato su alcune testate dedicate al mondo della birra, la crisi, e i successivi tagli del personale, di Birra del Borgo vanno ricercati proprio nell’acquisizione da parte di Ab InBev  avvenuta, come visto, nel 2016.

birra del borgo

Già allora infatti si sottolineava come il passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale avrebbe abbassato la qualità delle diverse tipologie di birra offerte: di conseguenza, sarebbero state messe in atto delle razionalizzazioni che avrebbero condotto ai licenziamenti annunciati in questi giorni.

Mariano Calisse, sindaco di Borgorose (il paese in provincia di Rieti dove ha sede il birrificio) ha spiegato: “Dopo un colloquio con i dirigenti Ab InBev, posso riferire che la società continuerà a puntare fortemente sullo stabilimento di Birrificio del Borgo. Ci sono piani d’ ingrandimento e sono previsti ingenti investimenti”.

Calisse ha aggiunto: ‘Resterà operativo il ‘Bancone’, come pure sarà costante l’attività di marketing ed eventi sul territorio. La società si è invece vista costretta, soprattutto a causa della crisi legata alla pandemia, a chiudere alcuni punti vendita con sede a Roma con conseguente esubero di personale. Rinnoviamo la nostra fiducia nei confronti di Ab-Inbev sicuri che insieme usciremo da questo brutto periodo”.

Dichiarazioni che non offrono alcuna garanzia di un eventuale ricollocamento all’interno dell’azienda per i 42 dipendenti che negli scorsi giorni hanno ricevuto l’e-mail di licenziamento. Per questo, la vicenda potrebbe riservare ulteriori sviluppi nelle prossime settimane: motivo per cui, se e quando vi saranno delle novità, torneremo ad affrontare questo delicato argomento.

Redazione ApeTime
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