Entri al Bohème Mixology Bar, nel pieno centro storico di Catania, e ti sembra di accomodarti in un classico salotto siciliano, di quelli di una volta, che nelle case venivano aperti solo quando arrivava un ospite importante.
Ed è proprio ciò che gli artefici di questo cocktail bar, fra i più rinomati della città etnea, volevano mettere a disposizione dei loro clienti: un salotto dove trascorrere momenti piacevoli ed essere “coccolati”.
Per questo, gran parte degli arredi è frutto di una continua ricerca fra rigattieri e annunci di vendita di mobili provenienti da vecchie case della Sicilia. Ed è ancora per questo che al Bohème, aperto a febbraio 2016 e pioniere nella riscoperta della miscelazione di qualità a Catania, non c’è una drink list. Nè cartacea nè digitale. Perché qui i cocktail vengono realmente personalizzati in base ai gusti di ogni singolo cliente.
Drink davvero su misura per ogni cliente
“Sin dall’inizio abbiamo voluto condividere la ‘cocktail experience’ con i nostri clienti”, spiega ad ApeTime Salvatore Longo, contitolare del Bohème Mixology Bar. “Questo non significa che imponiamo il drink che abbiamo stabilito essere il più adatto al profilo di ognuno, ma che ci impegnamo a fondo nel capire le esigenze di ogni cliente e nello studiare il drink che sappia soddisfarle. Comunicandogli dal primo momento che i prezzi vanno dagli 8 euro degli analcolici ai 12 euro della maggior parte dei cocktail fatti con i nostri cordiali e prodotti di laboratorio (distillati, liquori, aromi essenziali…). Certo, questa impostazione comporta un grande sforzo da parte nostra, però dopo quasi otto anni abbiamo raccolto una serie di feedback che ci facilita nel lavoro”.
Un lavoro reso possibile da un team di sette barman (fra cui i tre soci) che si alternano dietro al bancone ma anche nel laboratorio dove vengno creati molti degli spirit e i prebatch utilizzati al Bohème.
Che, tra l’altro, in questi giorni si sta per allargare sia negli spazi sia nella proposta grazie alla riconversione di una parte degli ambienti un tempo destinati al magazzino e allo stesso laboratorio, proprio di fronte al locale.
Cocktail, emporio e ristorazione
“L’idea – continua Longo – è quella di un emporio con annesso uno spazio food, per l’aperitivo o per la cena, con un menu di 12 piatti (divisi fra freddi, ‘fumanti’ e fritti) a metà strada fra tapas e ristorazione. Tutti strettamente legati alla cultura gastronomica siciliana, da noi rivisitata senza snaturarne le ricette”.
Qualche esempio? “Una nostra versione dell’arancino, bastoncini di baccalà, pane con ragù della nonna, ma anche – per l’aperitivo – un assortimento di quattro bruschette con ingredienti diversi. I prezzi? Dai 6 ai 14 euro, a eccezione del nostro piatto ‘gioiello’, la tartare di gambero rosso di Mazara riserva Giacalone, non a caso detto ‘l’oro del Mediterraneo’, che si posiziona su un livello superiore”.
L’obiettivo è unire il mondo della cucina con quello della miscelazione. “Il nuovo Bohème L’Emporio – conclude il contitolare – non è un’entità a se stante ma una vera e propria estensione del Bohème: si può bere e mangiare senza alcuna distinzione al di qua o al di là della strada. C’è anche un bancone food, al quale ci si può sedere per mangiare, proprio come ci si siede al bancone del bar per bere un drink. E dove lo chef, esattamente come un bartender, interagisce con gli ospiti per mostrare la finitura del piatto o per la preparazione dei freddi”.
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